Nelle ultime settimane si sono svolti a Roma vari incontri tra le categorie ippiche.
Tra convocazioni e telefonate, si è creato un panorama che l'AGIT non può accettare: la presenza di schieramenti diversi che si contendono la prerogativa di interlocutori del settore con le Istituzioni.
Nelle riunioni di martedì (Comitato di Crisi) e in quella di ieri (Tavolo dell'ippica) abbiamo portato il nostro pensiero: non possiamo più accettare un frazionamento delle categorie, né tantomeno inutili passaggi da una parte all'altra dettati da opportunità.
L'AGIT ha un'unica priorità: vedere avviato il piano di rilancio del settore e la ristrutturazione delle scommesse ippiche, che ci permetterebbero di uscire dalla crisi in cui siamo sprofondati.
E per ottenere questo riteniamo obbligatorio riunire le forze di tutte le categorie.
Si devono superare i particolarismi di chi cerca solo terreno più fertile per il proprio orto.
Il mondo dell'ippica deve essere in grado di avere una voce sola e forte.
Non importa quale colore o forma abbiano i nostri interlocutori, importante è che noi acquisiamo un'unica identità
Solo l'unità ci può far sperare di risalire la china, restare divisi farebbe solo il gioco di chi ha interessi contrari ai nostri e vede nel frazionamento del settore la via più semplice per sotterrarci.
Ci siamo stancati dei giochini dei soliti noti, degli accordi tra i singoli che hanno solo ed esclusivamente fini personali.
Noi siamo da sempre una voce libera.
Le nostre lotte sono da sempre state guidate da un solo interesse: la salvaguardia della categoria.
Abbiamo lottato per ottenere la riforma della Cassa di Previdenza, come riconoscimento a chi ha sempre lavorato (anche a perdere). Questo sistema fallimentare ci ha ricambiato sfruttandoci fino all'osso.
Fino a che non si troverà un accordo tra le categorie ippiche, fino a che non ci sarà un tavolo unico di discussione, fino a che non si arriverà ad un'unità di intenti, noi eviteremo ogni schieramento.
Siamo compiaciuti dell'interesse che l'On. Giorgetti ha dimostrato nei confronti del settore, ma siamo anche consapevoli che il contributo che arriverà all'ippica e che ci permette di guardare con un sorriso al futuro, non servirà a nulla se non è accompagnato da una ristrutturazione a 360 gradi del sistema.
L'AGIT rappresenta gran parte degli operatori sul campo del trotto.
La nostra sospensione dai tavoli di discussione deve essere da sprono per le altre categorie a comprendere l'importanza di trovare un'unità di intenti che ci porti ad attuare quella che è, ribadiamo, la nostra priorità assoluta: il reale rilancio dell'ippica.

Il presidente Enrico Dall'Olio
I vicepresidenti Sabina Breccia   Matteo DI Meo