Il giorno 13 ottobre si svolgerà a Roma il secondo incontro tra i rappresentanti di tutte le categorie ippiche (trotto e galoppo) e degli Ippodromi, a conferma che il tavolo di discussione creatosi la scorsa settimana ha trovato il consenso di tutti i presenti.
Importante la presa di coscienza che in questo momento di gravissima crisi del settore è fondamentale l'unità delle categorie tutte, che riunendosi in una unica entità possono presentarsi quale interlocutore unico di fronte alla Istituzioni responsabili.
Dall'incontro precedente sono emersi dati importanti, che aprono uno spiraglio di luce sul futuro dell'ippica.
Il Segretario Generale dott. Riccardo Acciai, intervenuto in rappresentanza dell'UNIRE, ci ha permesso di avere ulteriori chiarimenti su alcune tematiche estremamente rilevanti per il nostro settore.
Si è ipotizzata la possibilità, attraverso una più attenta interpretazione e lettura delle norme al suo interno, di usufruire anche per i prossimi due anni del contributo derivante della legge 185/2008.
Questo ci permetterebbe di lavorare più serenamente cercando la via giusta per la risalita.
Alla base di qualunque percorso futuro deve però essere data la possibilità di far ripatire il Piano di rilancio, a partire dall'approvazione del nuovo Regolamento, dalla riforma della Giustizia Sportiva, dalle Convenzioni con gli Ippodromi, e a seguire da tutto il resto che nel Piano di rilancio è previsto, ma ancora fermo, in attesa che sia nominato il nuovo Commissario e che il Ministero ne autorizzi l'avvio.
Se saranno approvate le linee del bilancio previsionale del triennio( impostate sicuramente sul sacrificio,ma sacrificio in eguale misura per tutte le componenti del settore ), e si potesse lavorare per modificare radicalmente l'attuale sistema dimostratosi decisamente fallimentare, se finalmente AAMS attuasse la riforma della scommessa ippica, si potrebbe incominciare a sperare non solo nella sopravvivenza del settore, ma anche in una sua futura risalita e crescita.
L'AGIT per prima si auspica che questo programma possa prendere forma, e conferma che, come da molto tempo sta facendo, sarà in prima linea per poterlo attuare, perché contraria da sempre al sistema attuale e da sempre convinta che questo sistema altro non porterebbe che la parola "fine" al nostro mondo.
E per questo motivo ci rammarichiamo di aver letto sulla stampa una dichiarazione di Enrico Bellei, che dice di essere uscito dall'associazione perché in disaccordo con i nostri programmi, perché secondo lui è necessario un cambiamento del sistema attuale.
E' evidente che non ha ben capito quale è l'indirizzo nostro, anzi ha capito esattamente il contrario. E rammarico ulteriore perché noi crediamo che  tutti hanno il diritto di proporre le propria opinione, anzi reputiamo da sempre più costruttivo proporre alternative ( reali e non virtuali), piuttosto che semplici e sterili critiche.