NOI DICIAMO NO !
Siamo arrivati all'atto finale, dopo il quale il sipario potrebbe scendere sul palco dell'ippica e mettere la parola "fine" alla sua gloriosa storia.
Queste parole suonano durissime alle orecchie degli operatori ippici e di tutti coloro che amano questo mondo.
Eppure il panorama degli "eventi" ippici, mossi e voluti dalla politica per prima, confermano questa affermazione.
Ma non possiamo accettare che questo epilogo prenda forma.
Se analizziamo bene gli avvenimenti che hanno segnato la storia del nostro passato recente, e guardiamo oltre la facciata, troviamo dei retroscena davvero inquietanti.
Un piano preciso. Una strategia studiata nei minimi particolari: portare il settore allo sfascio (accusandolo di esserne la causa), rendere inevitabile la sua fine e quindi appropriarsene (magari a costo zero).
Parole dure, ma vere, che forse possono destare stupore, ma il racconto dei fatti cancellerà questo stupore per lasciare posto all'indignazione.
Da anni è stata (volutamente) spostata l'attenzione su altre scommesse e altri giochi (pubblicizzati a tutti i livelli), mentre la scommessa ippica è stata sempre più relegata nell'angolo, modificata sempre e solo perché fosse peggiore e non appetibile per lo scommettitore. Innumerevoli e giuste le richieste di riforme delle scommesse ippiche, ma AAMS ha sempre dribblato, evitando accuratamente di offrire e concretizzare alternative valide.
E a conferma che questo piano si sta eseguendo alla lettera, arrivano le più svariate proposte di aiuto al settore ippico.
Aiuto si, ma solo apparente.
Si sta cercando di portare l'attenzione degli operatori ippici sulla necessità prioritaria di un aiuto economico, distogliendola dalla manovra che, alle spalle di questi aiuti economici, si vuole concretizzare.
Il contributo statale potrebbe apparire ingente, ma sicuramente è insufficiente se comprensivo del ripiano del debito pregresso; e se le scommesse ippiche dovessero passare ad AAMS (solo in questo caso è prevista, e sicuramente sarà attuata, una sua riforma), viene cancellata ogni speranza di rilancio concreto per il settore.
Chi ha buona memoria, ricorderà sicuramente chi per primo propose il "fisso" per l'ippica.
E ora sta ottenendo quello che voleva, il suo piano sta per essere perfezionato, suffragato dalla classe politica e appoggiato da quegli stessi esponenti dell'ippica, che davanti a noi si mostrano solidali nella "lotta per la sopravvivenza", ma in realtà remano solo nella direzione di chi gli ha prospettato vantaggi personali.
Dopo che per anni abbiamo lanciato grida sui pericoli che il perseguire questo cammino poteva portarci, ora li vediamo materializzarsi.
Non è più il tempo di tollerare questa situazione; respingiamo tutte le accuse infondate che quotidianamente ci vengono rivolte e ci prepariamo alla lotta.
Lotta che porterà alla luce i numeri reali di quanti vogliono realmente il rilancio dell'ippica e farà uscire allo scoperto i nomi di chi invece in questo rilancio non vede futuro per i propri interessi.
Probabilmente il sipario si chiuderà ugualmente sul palco dell'ippica, ma di fronte all'opinione pubblica verranno portati i nomi dei responsabili e se noi dovremo pagare le conseguenze economiche dello sfascio del settore, almeno potremo guardare,e a testa alta, chi a questo sfascio ci ha volutamente portato.
Il Presidente Enrico Dall'Olio
I Vicepresidenti Sabina Breccia, Matteo Di Meo