L’Unagt ricorda all’Unire le priorità dell’Ippica che sembrano sfuggire ai dirigenti.
Le linee guida dell’Unire non hanno convinto nessuno. E allora, alla vigilia di quella che dovrebbe essere la riunione decisiva per l’approvazione del bilancio preventivo 2009, fissata dal CdA per domani, 10 dicembre, non nuoce a nostro avviso ricordare le priorità dell’ippica.
Le risorse economiche ottenute con i sacrifici fatti dalle categorie non possono essere usate per mantenere una struttura inadeguata, clientelare e di spessore tecnico carente.
Non si pensi di risanare un Ente dai bilanci irregolari e disastrati, (vedi giudizio Corte dei Conti ed Ispettorato Guardia di Finanza 2005) sulle spalle dei guidatori e delle Categorie.
I debiti dell’Ente vanno dilazionati nel tempo con un fondo apposito di accantonamento che l’Unire deve saper gestire anno dopo anno per non affossare definitivamente il settore.
Non venga la tentazione di usufruire dello 0,7 % delle slot machine, che ha una destinazione precisa ed inequivocabile, per aggiustare bilanci e millantare agli organi di controllo la grande capacità di risanamento, da parte di questo C.d.A.
Un’ottimizzazione dei conti, con le risorse destinate al montepremi, potrebbe essere una grande tentazione per evitare i controlli (due diligence) promessi dal Ministro.
Senza un montepremi adeguato nessuno pensa di investire nell’ ippica, contribuendo all’agonia del settore.
L’organizzazione interna dell’Ente, la gestione delle corse, Unire-Lab, il canale televisivo, sono settori dove si deve intervenire tagliando costi altissimi che non hanno un ritorno tecnico adeguato, dal quale le categorie sono penalizzate e di cui non intendono ancora sopportare l’onere economico.
Sempre in attesa del bilancio di previsione, visto che per il 2008 il montepremi è di circa 190 milioni di euro, considerando un ulteriore calo delle scommesse per il 2009, prevedendo anche una quota per il fondo accantonamento (che non deve essere sottratta solo dal montepremi), aggiungendo i circa 140 milioni di euro dalle slot, i conti, milione più milione meno, sono fatti.
L’Unagt non accetterà un montepremi di 220 milioni. E l’ippica rischia di fermarsi ancora.