Riflessioni e “traffici” della fase 2 della crisi.

Conquistata una base importantissima con l’approvazione del decreto salva-ippica, il settore si lancia nella fase 2 della crisi che ripropone i soliti giri di valzer e di potere.
Uniti nello sciopero per una situazione che stava diventando impossibile, gli ippici ora pare stiano tornando al loro stadio naturale: divisi e conservatori, poco inclini alle novità, disabituati ad essere lungimiranti. Invece è proprio il momento di non gettare al vento i sacrifici fatti, per alcuni di fare un passo indietro, di pensare a largo respiro. La crisi, se tocca una categoria poi inevitabilmente, nel tempo, coinvolge tutto il settore. Per questo si deve cambiare anche mentalità, come avvenuto in occasione degli ultimi scioperi.
“Con il montepremi 2009 garantito, inutile fare le rivoluzioni”. La voce serpeggia già da qualche giorno cercando di infiltrarsi nelle coscienze come un fiume che s’ingrossa cammin facendo, al quale si uniscono anche le Società di Corse finora rimaste in religioso silenzio.
Ci piacerebbe vedere il Comitato di crisi che, oltre ad intimare all’Unire di programmare il montepremi di fine anno 2008 con quanto deciso dal Parlamento, diffidasse l’Ente ad usare i 25 milioni di euro del montepremi per altre finalità, gole profonde bisbigliano di movimenti già in atto.
Qualunque sia la ventilata (vera o presunta) manovra in corso a favore di categorie i cui rappresentanti non vorremmo siedano anche al Comitato di Crisi, dallo stesso deve uscire un segnale di compattezza e di chiarezza se vuole continuare a rappresentare gli ippici in questo delicatissimo momento.
Per i futuri “Tavoli Tecnici” si auspica, da parte del Comitato una capacità “di snellirsi” per avere una rappresentatività effettiva, nel rispetto di ogni categoria, più efficace, più concreta, meno dispersiva per non correre il rischio, come è già successo, di essere tacciato di idee confuse e non all’unisono. Bisogna saper cogliere l’occasione che si presenta di poter partecipare attivamente, con capacità e competenza, alla rifondazione dell’ippica.