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Unagt : Tg Comitato 22.10.08 - 15 giorni di stop, nessuna risposta concreta
Inviato da roberto il 22/10/2008 23:03:00 (1775 letture)

L’Unagt diffida l’Unire: basta mettere in onda corse estere.



Il messaggio arrivato dall’ultima riunione del Comitato di crisi è forte e chiaro: lo stop alle corse, che costa alle categorie grandi sacrifici, doveva essere etichettato in maniera chiara e leggibile. Ebbene ora tutti sanno quali sono le condizioni per riprendere le corse: un montepremi come minimo pari a quello del 2007 e la parità del prelievo fiscale con gli altri giochi e scommesse.

Non ci sembra che gli ippici abbiano chiesto la luna. Anzi. Mentre nella normalità dei casi chi sciopera lo fa per adeguare il salario al costo della vita, l’ippica si batte per mantenere un montepremi che ricalchi quello del 2007, già decurtato di oltre il 30% rispetto ai precedenti. E che la tassazione sia equa, eguale a quella praticata per altre scommesse che non danno lavoro, contro i 50.000 addetti all’ippica.
Come accade per l’azienda Italia, quando c’è crisi, il primo intervento per recuperare liquidità consiste nel tagliare le spese: a volte si tagliano dolorosamente anche quelle necessarie. L’ippica non ha questo problema: le spese a bilancio sono nella maggioranza dei casi superflue. I tagli non farebbero male a nessuno, e contribuirebbero in gran parte a sanare la crisi. Il problema è che sulle spese incidono in maniera notevole i privilegi acquisiti da molte componenti con la connivenza di chi aveva la responsabilità di redigere i bilanci. A volte, per poter giustificare elargizioni generose ai soliti noti, si sono messi in bilancio crediti che si sapeva già inesigibili,(?) e che puntualmente sono venuti a mancare. A questo punto non restava che tagliare il montepremi, cosa che allegramente hanno fatto tutti coloro che si sono succeduti negli anni alla guida dell’Ente. Alla fine il patatrac era più che prevedibile: poiché le corse sono l’unica occasione per reperire liquidità attraverso le giocate, non è stato più possibile scendere in pista in quanto, con il montepremi ai minimi termini, correre avrebbe significato un ulteriore aggravio di spese.

L’Unire è convocata domani alla Camera presso la Commissione Permanente dell’Agricoltura (che dovrebbe conoscere la situazione) per l’audizione informale dei rappresentanti dell’Unire per acquisire elementi conoscitivi in merito all’andamento del settore ippico.
Intanto sempre domani sarà pubblicata integralmente la lettera inoltrata all’Unire  martedì 21 ottobre dallo studio legale Cimino, su mandato dell’Unagt che invita e diffida l’Ente a “cessare immediatamente, quale gestore esclusivo del segnale tv, la trasmissione di corse di cavalli al trotto estere. con riserva  delle opportune  iniziative  giudiziarie”.

G.R.

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