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Unagt : Tg Comitato 08.09.08: aste a picco: effetto domino sull’ippica
Inviato da roberto il 8/9/2008 22:29:00 (1182 letture)

Bruciati in due giornate 1,4 milioni. Venduti 112 puledri, per un volume di soli 1.518.000 euro.

                 



Un milione e 400 mila euro bruciati in due giorni. Venduti, con notevole sforzo appena 112 puledri per un volume di soli 1.518.000 milioni. Top price, Nerone Caf figlio di Viking kronos, aggiudicato dalla coraggiosa scud. Tre assi per 48.000 euro. Mentre il resto del venduto ha registrato una media di 13.000 euro, decisamente sotto costo.
Le aste dei puledri trottatori hanno registrato un nuovo, pesantissimo flop che si sta ripercuotendo come un’onda anomala su tutto il settore. Ma in questi risultati di anomalo non c’è proprio niente.
Anzi, è stato tutto abbastanza prevedibile. Un danno economico di ingenti proporzioni sul quale si sarebbe potuto scommettere a occhi chiusi. Mentre l’ippica resta a guardare i suoi allevatori costretti a svendere i propri prodotti o a ritirarli dalle aste per collocarli a proprie spese nelle corse.
A distanza di anni si è verificato, purtroppo, quello che avevamo previsto. Speriamo solo che il danno non rimanga fine a se stesso e che serva almeno da amara lezione per quanti, allevatori in primo piano, anziché lottare per aumentare le dotazione dei Grandi Premi, per mantenere le provvidenze inalterate, senza accettare un solo euro di calo, non hanno mosso un dito a sostegno delle altre categorie per la salvaguardia del montepremi, unico elemento da cui dipende tutto il comparto.
Senza montepremi non si possono comprare puledri e fare le corse.
Da qui l’effetto domino, che investe tutti: società di corse, allevatori, proprietari, allenatori e non da ultimi i costosissimi giudici di gara.
Se l’Ippica non fosse un carrozzone ma una serie impresa, a questo punto si sarebbe già chiesta la testa di chi spinge i bottoni. Si sarebbe cercata la strada per azzerare i vertici, responsabili del disastro, e ricominciare daccapo.
Chi in questi mesi ha pensato solo a salvare i propri interessi con manovre di vario genere, cercando di gestire lo scontento di proprietari, allenatori, guidatori e di dividere i tentativi di protesta ventilati o messi in atto, ora si trova davanti al muro che ha costruito con le sue mani: una parete di roccia pronta a cadergli addosso per l’effetto domino scatenato dalla diminuzione del montepremi.
La verifica si è avuta oggi con una giornata di aste che avrà lasciato l’amaro in bocca (e nel portafoglio) alla quasi totalità degli allevatori. L’impossibilità di fare investimenti in un settore senza futuro si è evidenziata con il risultato di queste aste.
Speriamo che, preso atto del fatto che si è imboccata una via senza ritorno, gli operatori ippici cambino modo di pensare e di agire superando divisioni, interessi settoriali, millantati favoreggiamenti e appoggi personali per ricreare  un’ippica più giusta e più equa in tutte le sue componenti.
C’è bisogno di un lavoro serio, di una volontà sincera, di una concertazione unitaria, che possa dare, alle tante persone che ormai non credono più di averlo un futuro ancora possibile.

G.R.

I DATI DEL CROLLO

 

2006

2007

2008

%

venduti

185

166

112

-32,53%

volume € 4.236.500,00  € 2.919.000,00  € 1.518.000,00 -48,00%
media       22.900,00        17.584,00        13.554,00 -22,92%
Top price        87.000,00        48.000,00 -44,83%

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