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Unagt : Tg Comitato 13.08.08: Si ricorre
Inviato da andrea il 13/8/2008 22:33:07 (1481 letture)

Ripristinate le dotazioni medie per corsa come in vigore sino al 30 settembre.



Da domani si ritornerà a dare i partenti e le corse avranno una dotazione media pari a quelle programmate sino al 30 luglio, quando il taglio non era stato ancora ufficializzato e si correva con un montepremi di 218,2 milioni di euro, contro i 194 (-11%) attuali.
Questo in sintesi il contenuto della riunione di oggi all’Unire, presenti il segretario ff. Riccardo Acciai, il consigliere Nicola Veronico, categorie e società di corse.

Ecco il comunicato sottoscritto da ippodromi e categorie del trotto e del galoppo.  

In data odierna i rappresentanti delle sottoscritte associazioni del comparto ippico sono state ricevute dall’Unire, a seguito della richiesta contenuta nel comunicato congiunto dell’11 agosto.Nel ringraziare i vertici dell’Ente per il celere incontro, le categorie si dichiarano disposte a sospendere lo stato di agitazione in quanto certe di un intervento governativo entro il mese di settembre che permetta di superare le criticità economiche contingenti e di ridare stabilità e sviluppo al settore anche attraverso una revisione dell’attuale normativa; le categorie hanno quindi concordato con le società di corse di proseguire l’attività operando il taglio di una corsa per giornata e mantenendo invariata la dotazione media per corsa fino al 30 settembre p.v., come vigente al 30 luglio 2008. L’Unire si dichiara disposta ad accettare tale ipotesi, purché le società di corse, d’intesa con le categorie in sede locale, comunichino entro il 20 agosto, la rimodulazione della programmazione, nel rispetto dello stanziamento 2008 a  loro assegnato, fino alla fine dell’anno e sempre che il palinsesto, sia come numero delle giornate di corse, sia come dotazione a premi, sia giudicato idoneo dagli uffici tecnici dell’Ente, nel rispetto dello stanziamento 2008 a loro assegnato”.

Grazie allo sciopero promosso dall’Unagt non è passato il principio della diminuzione del montepremi. Questa è una buona cosa, ma ci domandiamo: se non giungesse l’intervento governativo? Inevitabile lo stop per gli ultimi tre mesi dell’anno.
Meglio incrociare le
dita.

CARO GABRIELE BALDI

E’ il titolo di una lettera aperta  di Gianni Castelluccio in risposta a un articolo di Gabriele Baldi sul sito dell’Anagt dal titolo “ Gesù è morto di sonno”. Il bravo giornalista napoletano analizza il brano in cui  il presidente Anagt cita anche  tal Masaniello  un fantomatico “ verme”, animalino con cui Baldi sembra avere confidenza. Castelluccio scrive un pezzo d’autore, reale, specchio del garbo, dello stile e della considerazione di cui gode Gabriele Baldi tra la maggior parte degli operatori ippici e che Salvatore Minopoli e altri, in tal senso, gli hanno esternato oggi all’Unire.

                Caro Gabriele Baldi,
il lupo perde il pelo ma non il vizio. Hai fatto dell’insulto gratuito la tua unica forza per mantenerti a galla. Il tuo ultimo capolavoro è intitolato: “Gesù Cristo è morto di sonno”.
Potrebbe essere il best seller dell’anno firmato da Giuda. Il traditore per antonomasia avrebbe potuto sostenere questa tesi per far dimenticare di aver tradito Cristo facendolo morire. Come te, che da anni addormenti i tuoi colleghi ogni qualvolta essi cercano di difendere la loro dignità, il loro lavoro, le loro famiglie.
Ognuno nella vita è votato ad un compito. Il tuo è da anni quello, molto comodo, di evitare fastidi ai potenti che ti usano come sonnifero: da anni sarebbe stato opportuno fermare le corse, da quando è cominciata la discesa del montepremi.
Ma tu, con la scusa di rappresentare la categoria, sia pure parzialmente, hai sempre evitato che ciò avvenisse. A Firenze hai addirittura denunziato i tuoi
colleghi che lottavano per la sopravvivenza. Ora ti inventi fantomatiche manifestazioni di piazza che nessuno è in grado di fare pur di fermare lo sciopero, anzi l’impossibilità di scendere in pista. E racconti favolette del tipo: “Arriviamo a Settembre, ora nessuno ci ascolterà, sono tutti in vacanza…” pur di compiacere i tuoi amici. Sei stato clamorosamente smentito, perché, nonostante ti sia riuscito a Roma il giochetto di far firmare quell’ordine del giorno che rinviava lo sciopero, la base, quelli che lavorano, hanno detto basta!
Anche noi siamo stati smentiti, perché anche noi abbiamo firmato quel comunicato. La differenza è che a noi ha fatto un enorme piacere che la base si sia ribellata, tu ti sei incazzato perché ora non sai come giustificare ai tuoi veri padroni il fallimento della missione. Chi ti manovra è stato disturbato ed è stato costretto ad alzare il culetto dalla sdraio per ascoltare quelli che tirano la carretta dell’ippica.
Ti potranno perdonare?
Io spero che tu abbia finora fatto la quinta colonna gratis, per il solo gusto di vantarti di poter entrare ed uscire dall’UNIRE liberamente, di poterti riempire la bocca con frasi del tipo: “Il ministro Zaia mi ha detto….l’ho incontrato due volte.. ecc.”.
Anche se un piccolo dubbio me lo devi concedere: dal 1 gennaio ad oggi, a leggere le statistiche (Ippica Biz), i cavalli da te allenati hanno portato a casa 16.844 euro. Per regolamento, allenatori e guidatori professionisti non possono svolgere altra attività, pena la decadenza della licenza. Quindi avresti dovuto vivere per 7 mesi con il 20% di tale cifra, cioè €. 3.368, pari ad € 481 euro mensili, meno di un poveraccio con assegno sociale.
Hai certamente un segreto, se riesci con questa cifra a mandare avanti scuderia, famiglia ed a partecipare a tutti i convegni: lo dici anche a noi?
Passo e chiudo. Mi hai definito Jolly senza vergogna. Dovrei vergognarmi di mettere la mia esperienza di cinquant’anni di ippica al servizio di una categoria della quale fa parte anche mio figlio, e che i lupi vestiti da agnellini come te hanno ridotto sul lastrico? Ma tu che hai capito, Gabriele Baldi? Se c’è uno nell’ippica che ha perduto ogni dignità è chi rappresenta una categoria e contemporaneamente è compagno di merenda di chi la sfrutta.
Ti permetti di definire Salvatore Minopoli, del quale non sei degno di pronunciare neanche il nome, un Masaniello con poco cervello: certo, a te dobbiamo riconoscere molto cervello, e tanta, tantissima furberia se sei riuscito in tanti anni a galleggiare facendo il doppio gioco.”

Da Follonica, una precisazione di Roberto Morsiani: “ Il verme sono io”.
Ma non scherziamo per favore. I vermi sono animalucci piccoli piccoli.  
Di quelli cui sembra Baldi vada matto.

G.R.

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