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Unagt : Tg Comitato 12.08.08 - Stop alle corse. Arriva il primo risultato
Inviato da andrea il 12/8/2008 22:15:23 (1425 letture)

Avanti decisi e convinti.



L’Unagt si è sempre battuta per la difesa del montepremi e non ne accetta, in linea di principio, la riduzione pari a un meno 38%.
Né tantomeno può condividere la linea della riunione di ieri a Roma che di fatto avalla la diminuzione del montepremi.  Correre a meno
38, senza variare le dotazioni delle corse, sino a esaurimento delle risorse, provocherebbe lo stop di tutto il sistema.  Scontata la presa di distanza dell’Unagt.
Considerando specialmente il cambio di rotta di alcuni presidenti di associazione che il 17 luglio  scorso a Bologna avevano sottoscritto un comunicato in cui si dichiarava l’astensione dalla dichiarazione dei partenti se il montepremi fosse diminuito di un solo euro.
Un ripensamento che
non può far sorgere qualche dubbio e perplessità.  Inevitabile e dovuto quindi lo stop di tutti gli ippodromi di trotto.  Stop che ha avuto come conseguenza un’immediata convocazione dell’Unire per domani alle 15.00 di tutte le associazioni di categoria e società di corse.
Senza lo sciopero promosso dall’Unagt i signori dell’Unire e delle società di corse se ne sarebbero stati beati e sdraiati al mare, fregandosene di
50 mila persone a rischio di sopravvivenza nonostante tutte le promesse di invarianza di montepremi. Ecco il comunicato del Presidente Unagt, Enrico Dall’Olio

Non è passato molto tempo, appena un giorno, e le decisioni del convegno promosso dall’ Upt sono state vanificate dalla base. I guidatori ed allenatori italiani (lo sciopero è loro) hanno ritenuto più idonea la tesi iniziale del Presidente Unagt Enrico Dall’Olio e dell’associato Salvatore Minopoli (con le sue 165 firme, la quasi totalità degli allenatori campani), che sostenevano l’impossibilità di scendere in pista alle nuove condizioni di fame e sopratutto suggerivano di fermarsi per dare un segnale forte a dirigenti e politici,  anche se sdraiati sulle spiagge, fregandosene dei soldoni sottratti al montepremi.
Non
hanno accettato neanche di correre alle condizioni di luglio fino ad esaurimento dei premi.
Una proposta senza senso e che di fatto legittimava il meno 38%.
Se l’Unire può tirare fuori con prontezza il denaro quando si tratta di soddisfare agenzie (vedi segnale tv, un ulteriore taglio  di 80 milioni che ricadrà sul bilancio 2009), ippodromi privilegiati ecc., deve con altrettanta celerità trovare quello per integrare il montepremi fino alla fine del 2008.
Magari rimettendo sul piatto i 10,5 milioni di personalizzazioni erogati discrezionalmente e senza fonte contrattuale  a soli tre ippodromi.
A cui sommare i 5 milioni di pubblicità non utilizzati per il 2007 fermi nella casse dell’Ente, l’1% del bilancio destinato alla pubblicità per il 2008, e la transazione dei 34 milioni di debito che l’Unire ha con Sogei per la gestione del totalizzatore, considerato inesigibile dallo stesso Riccardo Acciai. Senza contare gli esorbitanti costi di UnireLab e degli addetti al controllo delle corse.
Spreco di denaro pubblico.
L’astensione dai partenti in primis Cesena ed a seguire Treviso, SS. Cosma e Damiano, Pontecagnano, Follonica, Albenga, Civitanova Marche ha già ottenuto un risultato clamoroso: la convocazione per domani 13 agosto di tutte le categorie e gli ippodromi all’Unire, attorno a un unico tavolo.
Se non ci fosse stato lo stop nessuno avrebbe ascoltato le giuste rivendicazioni delle categorie, tantomeno gli ippodromi che dalla diminuzione del montepremi hanno un danno minimo.
La maggior parte non perde un solo convegno
I margini per la trattativa ci sono.
Se i guidatori ed allenatori saranno compatti e fermi nel loro atteggiamento, i soldi verranno fuori, perché  è inaccettabile chiedere solo a loro un sacrificio di una entità tale da rendere impossibile lo svolgimento della  attività ippica.
Pertanto in attesa della riunione di Roma è determinante continuare l’astensione dai partenti, per dare un segnale di forza e di unità alle società di corse e all’Unire che già avevano venduto la pelle degli allenatori - guidatori, confidando sulla loro incapacità di compattarsi.
Come è determinante continuare la protesta se sarà una convocazione di sole parole e non di fatti.

G.R.

          

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