In questo modo i premi rischiano di allinearsi. I cavalli buoni correranno per la stessa moneta dei brocchi. E non ci sarà più distinzione tra chi vale e chi “non smuove un chilo”.
E’tutto molto triste.
Si sta facendo di tutto per affossare il settore. Se è così, ci stanno riuscendo in pieno.MINOPOLI NON CI STA: SCIOPERO A OLTRANZA DAL 16 AGOSTO
Sarà l’afa che rende pesante anche sollevare un dito.
O il coraggio di affrontare le grandi battaglie, che spesso è mancato. Ma una delle note più triste di tutta questa storia riguarda gli operatori ippici, incapaci di formulare una strategia per difendere il loro diritto alla sopravvivenza. Alla volontà di lottare in molti casi è subentrata la rassegnazione seguita da un bel “vendiamo tutto, cambiamo mestiere”.
Su tutti la voce di Salvatore Minopoli, allenatore guidatore impegnato a tutto tondo, che cerca di sferzare l’ambiente con una lettera aperta ai suoi colleghi “allenatori guidatori”:
“LETTERA APERTA DI SALVATORE MINOPOLI AGLI ALLENATORI, DRIVERS, GENTLEMEN, PROPRIETARI ED ARTIERI ITALIANI
In questi ultimi anni ho dato la mia totale disponibilità nel partecipare a vario titolo in riunioni, conferenze ed audizioni tutte convocate a detta degli organizzatori, per tutelare della “NOSTRA AMATA IPPICA” e trovare dei rimedi per guarirla, ed ogni volta sono uscito da questi incontri ricolmo di speranze e di nuove aspettative per le promesse fatte da Ministri, Sottosegretari, Commissari e Direttori che negli anni si sono avvicendati nella gestione degli enti preposti, accogliendo sempre umilmente e favorevolmente, insieme ad altri autorevoli colleghi responsabili delle organizzazioni di categoria, le magiche soluzioni che ci venivano propinate e che ci invitavano ad avere pazienza e spirito di sacrificio nel nome della “NOSTRA AMATA IPPICA” fonte del nostro sostentamento quotidiano.Ma alla luce di questi avvenimenti, avendo potuto “vedere, ascoltare e toccare con mano” che niente è stato fatto per tutelare e salvare dal fallimento le centinaia di famiglie che vivono intorno all’indotto dell’ippica, che niente è stato fatto tranne i nostri sacrifici, perché davvero amiamo l’ippica, sono venuto alla determinazione di dire:
BASTA
BASTA con lo strapotere “lobbistico” degli Allevatori che da anni manipolano a loro favore le decisioni degli organi e degli enti preposti;
BASTA con l’arroganza delle Società di Corse che si sono viste aumentare le loro provvidenze e che grazie al nostro lavoro introitano fior di milioni restituendo in cambio servizi scadenti;
BASTA con le morosità delle Società di raccolta gioco che sono debitrici di centinaia di milioni di euro;
BASTA con il potere del palazzo: con un’Unire inutile, sprecona e fannullona dagli enormi costi di gestione;
BASTA con UnireSat che nell’era della pay-tv e della pay-per-view trasmette gli eventi ippici i cui protagonisti oltre ai cavalli siamo noi senza versare un solo euro di diritti televisivi.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI SCENDERE IN PISTA
Non possiamo più permetterci di tergiversare ulteriormente, è arrivato il momento di decidere e di adottare interventi che richiamino l’attuale situazione dell’ippica agli occhi di tutta l’opinione pubblica. Alle incertezze del momento non si possono continuare ad opporre proteste banali e frammentate:
BISOGNA ESSERE UNITI E COESI
Pertanto se verrà confermata dal CdA dell’Unire la drastica riduzione del montepremi di oltre il 23% ti invito ad aderire alla mia proposta di sospendere ad oltranza la dichiarazione dei partenti dal:
16 AGOSTO 2008
Accompagnando lo sciopero con ulteriori e incisive azioni di protesta.
L’unica via di salvezza è quella di un progetto trasparente e la trasparenza del progetto viene dalla trasparenza delle persone, all’Unire prima di tutto e subito dopo ai vertici delle categorie e delle società di corse che dovranno partecipare al piano di stabilizzazione e rilancio.Comprendo che il momento critico ti spingerebbe a mediare accettando proposte diverse come quella di spostare la protesta a settembre o fare manifestazioni per le strade che danneggerebbero solo i cittadini. Bisogna colpire al cuore del problema: rinunziando alla dichiarazione dei partenti tutto si fermerà. Basta con i giri di potere e gli interessi particolari. Basta sacrifici per le sole categorie. Tanto vale tagliare i viveri a tutte le componenti del settore.
RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA DIGNITA’
Se sei d’accordo e condividi con me quanto esposto nella presente lettera non perdere tempo, ti aspetto per sottoscrivere l’impegno comune di sospendere a tempo indeterminato la dichiarazione dei partenti.
Salvatore Minopoli (allenatore-guidatore)”
G.R.