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Unagt : Tg Comitato 27.07.08: Pronti al muro contro muro
Inviato da andrea il 27/7/2008 21:08:00 (980 letture)

Le categorie esasperate chiedono un incontro urgente al ministro.



Un incontro con il ministro e poi, se i risultati non saranno più che rassicuranti, si parte con il braccio di ferro.
 Le categorie sono esasperate e decise e chiedono a Zaia di sedersi intorno a un tavolo per iniziare a risolvere i tanti problemi sul tappeto da troppo tempo. Ma se il ministro non porrà un freno all’emorragia di risorse e alla marea di ingiustizie che sta sconvolgendo il settore, sarà muro contro muro.
Azioni ponderate, collegiali ma senza nessun tentennamento, niente compromessi né ripensamenti. La gente dell’ippica questa volta rischia davvero di restare al palo. E non ci sta a vedere sfumare così, per colpa della pura incompetenza, il proprio futuro e quello dei propri figli.

Ecco il comunicato diffuso (inviato anche al Mipaf e all’Unire) da proprietari e guidatori del trotto dopo l’ultimo incontro che si è tenuto a Bologna.

Upt - Fipt –  Anagt –Unagt-  Apigt

Bologna, 27.07.08

Tradendo tutte le assicurazioni più volte manifestate sull’invarianza del montepremi da Paolo De Castro e Guido Melzi d’Eril – “Risorse liberate e nessun calo di montepremi” il titolo della risposta di quest’ultimo a Francesco Gragnaniello. Poi, sistemati i conti di alcuni ippodromi, ha pensato bene di togliere le tende. Senza dubbio un uomo di parola. -, venerdì scorso il Cda Unire ha comunicato a proprietari, allenatori e guidatori una riduzione dell’11% su base annua, corrispondente ad un devastante – 23,50% reale a partire dal prossimo 15 agosto, data prevista per il drammatico inizio della diminuzione dei premi, che dovrebbe concretizzarsi anche con la riformulazione del calendario di corse e  con un consistente taglio di convegni.
L’ennesimo tradimento sulle spalle degli operatori ippici.
Un colpo mortale per l’ippica, consapevolmente inferto ben sapendo che già il montepremi a 218 milioni (- 20,43% rispetto al 2004) era al di sotto della soglia di sopravvivenza e ben sapendo che un ulteriore calo a 194 milioni (- 29.19%) si tradurrà con il collasso del settore.  L’Unire ha preferito sacrificare i lavoratori ippici sull’altare delle alchimie politiche e di interessi particolari, disperdendo inutilmente, illegittimamente e colpevolmente una grande quantità di risorse (personalizzazioni e corrispettivi agli ippodromi, spese generali dell’Unire, doping inattendibile, informatizzazione virtuale, vigilanza delle corse inesistente).  Con l’incomprensibile appoggio e protezione del Ministro De Castro prima e con l’ingiustificato e assordante silenzio di Luca Zaia poi, ha deciso di porre rimedio agli squilibri economici determinati da politiche folli con un secco colpo di mannaia sulla testa della gente che di ippica vive.
Sbandierando la ricerca di redditività ed efficienza si fanno scelte tecniche assurde ed ingiustificate (orari, calendari, numero di corse per giornate, modalità di prelievo ed effettuazione del doping) che escludono ogni criterio meritocratico di valutazione, producendo risultati deleteri che minano la qualità del prodotto corse offerto al mercato e che stanno portando alla deriva il settore. Nonostante i  risultati già drammatici in termini di raccolta scommesse gli attuali vertici Unire, totalmente sordi alle denunce della stampa e dei tecnici del settore, insistono su decisioni sbagliate che  rischiano di incidere economicamente ancor più pesantemente sull’ultimo trimestre, con un’ulteriore diminuzione del montepremi.
Le categorie non rimarranno inermi. Reagiranno immediatamente e drasticamente. Non possono permettere che dignità e professionalità (e cultura del cavallo) vengano calpestate da persone che continuano a favorire pochi intimi. Pseudo manager sostenitori di un assistenzialismo senza fine, personaggi che in questi tristissimi anni per l’ippica hanno partecipato fattivamente alla distruzione del settore. La mancanza di alternative  impone l’adozione immediata di strumenti di lotta per la permanenza in vita di 50.000 famiglie di lavoratori.
Le categorie debbono sapere se potranno continuare a vivere del proprio lavoro.
Nel frattempo chiedono un incontro urgente con il signor Ministro delle Politiche Agricole ai fini di una soluzione della vicenda.”

G.R. 

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