L'Unire, nella riunione del 20.09.04, non ha determinato e non ha quindi comunicato ai rappresentanti delle Categorie del trotto l'entità del montepremi 2005, che dalle analisi dell'Unagt sembra destinato a subire una sensibile riduzione, valutabile intorno al 15%, rispetto a quello del 2004. I vertici Unire continuano a ripetere, imitando spot pubblicitari, sempre e solo la parola "ottimizzazione". Che abbiano difficoltà ad esprimersi?
Riportiamo il comunicato diffuso dall'Unagt a seguito dell'incontro con il Segretario Generale Unire, Franco Panzironi.
COMUNICATO
Milano, 23.09.04
L’UNAGT conferma la manifestazione di protesta a Roma, davanti al Ministero delle Politiche Agricole, per la seconda decade del mese di ottobre p.v., per i seguenti motivi, non avendo ottenuto alcuna garanzia dall’UNIRE nell’incontro del 20.9.2004 in merito a:
a)invarianza del montepremi 2005 rispetto al 2004: si denuncia l’insensibilità e il silenzio dell’UNIRE alle legittime richieste degli operatori ippici, ansiosi di conoscere l’importo del montepremi 2005 e di sapere se è ancora possibile programmare un loro futuro. Il montepremi deve essere considerato un’emergenza primaria e non una voce residuale. L’ippica ha dimostrato come attesta la sostanziale tenuta delle scommesse nell’ultimo triennio di produrre risorse per autofinanziarsi e non può accettare di continuare a vivere di astratti proclami, di assistenzialismo e nell’incertezza;
b)cessazione della gestione clientelare del calendario: da ultimo, l’UNIRE ha formulato, contro Regolamento, le corse di agosto 2004 a Siracusa, che di conseguenza non sono state disputate; distraendo poi arbitrariamente e senza spiegazione dei criteri adottati, verso ippodromi di altre Regioni, le quote di montepremi destinate alla Sicilia, ad onta delle garanzie di invarianza del calendario sottoscritte dal Ministro Alemanno;
c)cessazione della aleatorietà nella valutazione della soglia del TCO2: si sta assistendo ad una serie di procedimenti disciplinari per doping riferiti al TCO2, portati alle estreme conseguenze dei provvedimenti disciplinari e giudiziari, in difetto di accertamenti attendibili - anche per le condizioni ambientali -, come conclamato dalla stessa Commissione prevista dall’art. 15 del Regolamento per il controllo delle sostanze proibite, rimasta incomprensibilmente inascoltata dall’UNIRE; continuandosi oltre tutto la pratica delle analisi prima e seconda eseguite presso lo stesso laboratorio gestito dalla medesima società, e a inammissibile distanza di tempo dal prelievo. Gli allenatori guidatori sono in prima linea nella lotta contro il doping, e proprio per questa ragione si battono per una disciplina severa, rigorosa, ma riconducibile a certezze scientifiche, evitandosi di colpire indiscriminatamente sempre e soltanto gli allenatori, senza prove di consumazione di infrazioni: perchè non risultano invece, ad esempio, procedimenti disciplinari per la violazione da parte delle società di corse, degli obblighi previsti dall’art. 5 del Regolamento sopra menzionato (strutture a norma, vigilanza, ecc.), violazioni che possono portare ad alterare i risultati delle analisi?.
Il Presidente
Alessandro Meneghetti