Mentre il ministro accelera l’opera di “bonifica”. 
Luca Zaia accelera e l’Unire si avvicina a grandi passi al commissariamento.
Il ministro in queste settimane sta completando un giro di consultazioni a 360 gradi per analizzare le problematiche dell’ippica e degli altri enti pubblici che dipendono dal Mipaf.
Oggi, intanto, ha firmato un decreto che taglia i Cda degli enti pubblici che dipendono dal suo ministero con più di cinque consiglieri.
Quello dell'Unire ne ha attualmente sette.
Fonti attendibili danno per scontato che il decreto possa essere firmato già nel Consiglio dei Ministri di domani e che entro trenta giorni l’ente sarà commissariato.
Si fa insistentemente il nome di Nicola Molteni, giovane avvocato della lega Nord, fedelissimo di Luca Zaia.
Approssimazione, erogazioni discrezionali, convinzioni di onnipotenza: la gente dell’ippica non ne può davvero più e il bisogno di trasparenza si avverte come non mai.
Quel forte segnale di rinnovamento, espressione di un’ippica sana che poteva accerchiare quella delle menzogne, dei personalismi e della poca trasparenza che hanno caratterizzato la conduzione dell’Unire di Panzironi non c’è stato.
Anzi, in questi ultimi mesi la tendenza è stata quella di imitare un passato di bugie che mascherava i problemi reali e che speravamo di dimenticare.
Si è pensato solo agli interessi di qualche ippodromo anziché introdurre criteri meritocratici, finalizzati a un progetto trasparente.
Trasparenza che vuol dire chiarezza nei progetti e nei comportamenti delle persone, all’Unire prima di tutto e poi ai vertici delle società di corse e delle categorie.
Purtroppo dopo un’iniziale e promettente inversione di tendenza che aveva fatto ben sperare anche per questa Unire hanno contato solo i numeri e le combinazioni di numeri.
E sono stati proprio i numeri (che non sono né di destra né di sinistra) a bocciare gli attuali vertici con impietosi segni negativi a precedere i bilanci.
RITARDI CRONICI E BILANCI DA BRIVIDO
Per rimanere in tema di frasi populistiche, l’ultimo Cda del 12 giugno aveva dato mandato alla struttura di porre all’apice delle proprie priorità la conclusione entro un mese di un’incisiva attività di recupero della liquidazione dei premi al traguardo, fermi ancora a febbraio nel caso di erogazione diretta da parte dell’ente.
Solo ieri il servizio amministrativo ha iniziato a lavorare sui premi di marzo che, quindi, non saranno liquidati prima di un mese. Ritardi su ritardi.
Anche nell’eseguire gli ordini.
E che dire dell’Unire che, contraddicendo il contenuto dell’ultima finanziaria, non ha esercitato il suo dovere – potere di vigilare sulle società controllate, come Unire Lab, approvando prima un bilancio da brivido e poi rinunciando a convocare l’assemblea per rinnovare l’organo amministrativo.
G.R.