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Unagt : Tg Comitato 04.06.08: sciopero a San Siro, salta la Tris
Inviato da roberto il 4/6/2008 23:32:00 (800 letture)

Protestano i dipendenti dell’ippodromo.

        



Annullata oggi la tris delle 13.55 in programma all'ippodromo di galoppo di San Siro per un improvviso sciopero indetto dai dipendenti dell'impianto milanese in seguito alla rottura delle trattative per l’integrativo aziendale.
Le negoziazioni andavano avanti ormai da mesi ma senza esito tanto che si è arrivati alla rottura. 
L'agitazione sindacale ha riguardato solo la prima corsa del programma, per l'appunto la Tris nazionale, mentre le restanti corse sono state disputate regolarmente.
Non
discutiamo le motivazioni che hanno portato i dipendenti dell’impianto a dare questo forte segnale, ma, purtroppo, a farsi male in questi casi è solo l’ippica.
Tris ritardate,
non riuscite, annullate, di dubbio svolgimento o con quote anomale.
Questo è quanto sa offrire oggi il settore allo scommettitore.

Non lamentiamoci poi se quest’ultimo comincia a guardarsi attorno scegliendo altri canali di svago.

Le scommesse sportive hanno totalizzato nel mese di maggio un movimento di oltre
280 milioni (+27%) mentre sulla tris, nello stesso periodo, sono stati scommessi solo 37 milioni.
Lo sciopero è indubbiamente uno strumento che rischia di mettere in crisi un settore già molto provato.

Ma resta comunque l’unica arma contro chi
non vuole ascoltare le esigenze degli operatori, a qualunque categoria appartengano.

NUOVA RETE, VECCHI PROBLEMI: AGENZIE ALLO SBANDO

Ormai è storia: la proroga delle concessioni delle 329 agenzie ippiche, deciso nel 1999 dal ministero delle Finanze senza l’effettuazione di una gara, è stata una leggerezza (per usare un eufemismo), aggravata dal fatto di essere stata assunta in un periodo storico estremamente complesso in tema di rapporti con la Commissione Europea.
Infatti, prima una sentenza della Corte di Giustizia europea, poi una nuova lettera di messa in mora al Governo italiano agli inizi di aprile hanno portato l’Italia alla scelta obbligatoria di rimettere a bando le
329 concessioni storiche.
Il bando sarà emanato entro il
31 agosto e coinvolgerà, oltre alle 329 licenze lasciate libere dalle storiche, ulteriori 210 licenze non assegnate nella gara Bersani.
Ad oggi le agenzie ippiche storiche dipendono in via esclusiva dall’Unire.

Con le nuove assegnazioni passeranno sotto il controllo dell’
Aams.
Un passaggio che concluderebbe il percorso iniziato nel 2003 (che ha espropriato l’ippica della sua rete) per unificare sotto un unico interlocutore il mondo dei giochi.

Il problema, in questo momento,
non ci sembra tanto quello dei canali: i guai infatti arrivano dalla base del settore.
Con un’ippica sempre più lasciata a sé stessa, con tutto quello che ne consegue, e con decisioni importanti auspicate ma
mai adottate, con un prodotto insoddisfacente e con scommesse in caduta libera, cosa venderanno le 539 (329+210) agenzie messe a bando?
Se lo chiedono gli operatori, terrorizzati dalla possibile
risposta.

PERSONALIZZAZIONI: LE PICCOLE SOCIETA’ NON CI STANNO

Domani a Roma, in Viale XX Settembre, di fronte al Ministero dell’Agricoltura si riuniranno le società di corse che fanno riferimento all’Ani, con la partecipazione di altri ippodromi tra i quali Taranto e Aversa.
In totale
1314 società che cercheranno di pianificare un progetto giuridico capace di mettere fine all’intollerabile e inspiegabile (ma nemmeno tanto) tentativo dei vertici Unire di elargire discrezionalmente a solo tre società di corse denaro pubblico senza una fonte contrattuale.
Contribuzioni a cui
non corrispondono effettive prestazioni  da parte dei sovvenzionati.
E’ ora che qualcuno ascolti anche la voce dei più “piccoli” che spesso sono quelli che lavorano e raccolgono di più.

E che si traducano in azioni concrete tutte quelle belle parole che si sono sentite nei mesi scorsi, soprattutto alla vigilia elettorale, in tema di giustizia, meritocrazia e rispetto del lavoro di
tutti.

G.R.

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