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Unagt : Tg Comitato 9.05.08: cessione ippodromi: enti di controllo in allarme
Inviato da andrea il 9/5/2008 23:06:56 (1259 letture)

Si cerca di capire se tutto si stia svolgendo secondo la legge.

                      



Lo Sportsman Cavalli & Corse di oggi (venerdì) sostiene che la cessione del ramo di azienda di “Ippodromi e Città” allarma l’ente di controllo e sul caso intervista Guido Melzi d’Eril.
Il Segretario Generale dichiara che la cessione di un ramo di azienda (operazione che ha permesso lo spacchettamento di Ippodromi e Città che ha venduto gli ippodromi di Napoli, Firenze e Roma a tre nuove società) “è regolata dal codice civile e parimenti il subentro - in tutto o in parte – nei diritti e i doveri del cedente”.
Aggiungendo che “per quanto riguarda questa vicenda l’Ente ricorrerà, come da tempo accade, al competente parere dell’Avvocatura dello Stato e si comporterà di conseguenza”.
Sembra proprio, ribadendo un vecchio detto popolare ("fatta la legge, trovato l’inganno") che il sistema per eludere obblighi derivanti dalla legge o dalle obbligazioni contrattuali si finisca sempre per trovarlo.

Non vorremmo che le alchimie di alcune società di corse con una forte azione debitoria tributaria -previdenziale  - 13,119 milioni di euro al termine dell’esercizio 2006 l’esposizione di Ippodromi e Città, di cui 11,714 tributaria e 1,714 previdenziale (clicca  qui) -  consentano di evitare gli strali dell’articolo 48 bis del Dpr 602/67 (decreto attuativo n. 40 del 18 gennaio 2008) che, come noto,  pone divieto agli enti pubblici di pagare somme superiori ai 10.000 euro senza il previo nullaosta della società per la riscossione dei tributi (Equitalia) dovuti allo Stato.

Ci ripetiamo, se non fosse abbastanza chiaro.
Che basti mutare la struttura societaria e la titolarità dell’ippodromo per sfuggire all’articolo 2560 del codice civile (che obbliga gli acquirenti di un’azienda a rispondere dei debiti del cedente se essi risultano dai libri contabili obbligatori) e ai controlli di Equitalia?
Non pensiamo sia possibile, ma non ci meraviglierebbe più di tanto se ci fosse una scappatoia del genere a portata di mano.
Ne abbiamo viste di tutti i colori.
E siamo preparati a vederne altrettante.
Ma non per questo siamo disposti ad assistere inermi alle ingiustizie.

MENTRE DAL TAR ARRIVA UN ALTRO CEFFONE

Intanto ieri Ippodromi e Città ha incassato l’ennesimo ceffone.
Il Tar Toscana ha respinto infatti la richiesta di sospensiva presentata da “Ippodromi fiorentini Srl” (una delle tre società a cui Ippodromi e Città ha ceduto i suoi impianti) contro la validità del bando per l’assegnazione degli ippodromi fiorentini pubblicato dal Comune.
Entro la fine di maggio è prevista l’apertura delle buste alla presenza degli interessati.
Fonti attendibili danno in pole position Hippogroup, società che già gestisce gli ippodromi di Torino, Capannelle , Bologna , Cesena, Varese e Pescara.

IPPICA, SOLDI E DROGA: SGOMINATA BANDA NEL SENESE

L’operazione si chiama Mandrake, il riferimento è al mito delle mandrakate: i raggiri per truccare le corse negli ippodromi.
Ma questa volta non c’è finzione e non c’è niente da ridere.
Il giro illecito di affari che ha coinvolto anche fantini, allenatori  e allevatori di cavalli di Siena e provincia, ha portato a sei arresti, a ventisei perquisizioni e altrettante denunce, seguite da numerosissimi sequestri.
Il raggio di azione partiva dalla provincia di Siena, toccando Napoli, Pisa, Firenze, Roma, Bologna, Varese, Nuoro, Oristano e Perugia.
L’inchiesta ha preso origine dalla scoperta di uno spaccio diffuso di banconote false a Poggibonsi, che ha permesso di mettere le mani su un intreccio di ricettazioni e furti fino alla individuazione di truffe ai danni del settore ippico, finalizzate alla contraffazione dell’identità di cavalli, molti dei quali  in attività sui nostri ippodromi di galoppo.
Di cattivo c’è che per traffici del genere sembra non arrivare mai la parola fine.
Di buono, che da oggi ne contiamo uno in meno.

G.R. 

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