Operatori preoccupati per il dopo voto.

Il Consiglio di amministrazione dell’Unire ha deliberato oggi (venerdi) il bilancio preventivo per il 2008. Il bilancio, che ora dovrà essere approvato dai Ministeri delle politiche agricole e dell’Economia e finanze, mantiene invariato il montepremi rispetto all’anno precedente per un importo pari a 218,2 milioni di euro. Si tratta di una previsione che, come recita un comunicato dell'Unire "tiene conto dell’auspicato completamento e dell’effettiva partenza della nuova rete di vendita prevista dal c.d. decreto Bersani”.
Comunque, pur tra mille difficoltà, un minimo di attenzione per il montepremi c’è.
Ma intanto il 15 aprile è passato e dei due campi principali nei corner neanche l’ombra.
Si spera che entrino in funzione per fine mese ma sono in pochi a crederci, specialmente con l’incertezza (e le paure) del dopo elezioni.
L’Unire ha pronto il regolamento ma la decisione finale spetta ai Monopoli.
E intanto il piatto piange.
Al 15 aprile, rispetto al corrispondente periodo del 2007, nelle casse dell’ippica sono entrati 14,724 milioni di euro in meno, mentre il bilancio di previsione 2008 prevede maggiori entrate per 20 milioni.
In poco più di otto mesi dovremo recuperare 34 milioni di euro.
Tra conti che non tornano e promesse elettorali che rischiano, come al solito, di rimanere tali, gli operatori si chiedono che fine farà il montepremi.
E, di conseguenza, il loro futuro, i loro investimenti e il lavoro di ogni giorno.

DOPING: LE ISTRUTTORIE RISTAGNANO. LE SENTENZE PURE

La commissione voluta da De Castro rilevò (per quanto concerne il doping) nell’ottobre 2006 che per gli anni 2003-04-05-06 su 714 casi inviati alla Procura, di 183 non risulta ancora completata l’istruttoria, mentre 531 attendono la sentenza di primo grado.
Una estrema lentezza giustificata solo dal mantenere in vita un costosissimo apparato burocratico, nato più che per velocizzare e regolarizzare la disciplina sportiva per assegnare posti (e soldi) secondo malsane logiche di spartizione politica.
A tutt’oggi, come sottolinea Salvatore Limata sulle colonne di Trotto&Turf  (clicca  qui) sembra che le cose non siano cambiate: per stabilire che in una corsa qualsiasi di Firenze del 19 Aprile 2007 due pesi erano sbagliati, si è impiegato, infatti, quasi un anno con tanto di pagine di verbali, convocazioni e sperpero di denaro pubblico.
“Se il peso è sbagliato è sbagliato e basta”.
Il fatto non si presta a interpretazioni, ma a verifiche con database e libretto programma.
Tanto più considerando che l’Unire ha già speso qualche milione di euro per realizzare un programma informatico ( E-Unire) che esiste solo nella fantasia delle persone che hanno autorizzato i pagamenti.
La cosa, comunque, ci stupisce solo a metà.
E’ costume dell’Unire, infatti, complicare l’acqua calda con percorsi a ostacoli di ogni genere.
Quello che agli occhi dei più appare chiaro e limpido, per certi dirigenti è tutto da dimostrare con perizie, esami e, naturalmente, spreco di tanti soldi.

G.R.