Bisogna affrontare i veri problemi prima di prendersela con chi non ha responsabilità.

Su Trotto&Turf è pubblicato un articolo di Sergio Nunziata dal titolo “Trotto galoppo lo sbilancio” (clicca qui).
Nunziata innesca una discussione su un gap che, a suo avviso, esisterebbe nell’appeal tra le due branche.
A nostro avviso, invece, si tratta della solita analisi superficiale di chi pensa di poter dare giudizi senza aver, prima, analizzato i problemi nel merito.
Non sono i presidenti delle associazioni di categoria che conducono il loro mandato “alla brava”, ma, diciamocemolo chiaramente, le responsabilità vanno cercate altrove.
I numeri e le proiezioni devono essere formulati su base annua e non in base a statistiche estemporanee, come Trotto & Turf ora e Lo Sportsman prima ci hanno abituati per anni.
Domenica, per esempio, erano programmati 2 campi di galoppo e 6 di trotto.
Con altri 4 ippodromi in attività, Milano e Roma avrebbero effettuato il medesimo movimento?
E se il galoppo programmasse i 1.988 convegni annuali che sostiene il trotto?
A parte che non ha sufficiente cavalli per formulare le corse.
Basta guardare il numero di partenti di una matinèe di galoppo.
E i tanto attesi due campi nei corner con 11 corse nazionali con un minimo di 10 partenti cadauna.
Quante corse saranno di trotto e quante di galoppo?
Caro signor Nunziata sa a quanto ammonta il movimento complessivo annuale delle scommesse ordinarie al trotto e al galoppo?
Trotto: 1,217 miliardi di euro, galoppo: 534 milioni di euro, inferiore del 56%.
E la più attendibile media giornaliera per convegno?
Trotto (convegni 1988): 612.000 euro, galoppo (convegni 775): 689.000 superiore solo del 12% con circa il triplo delle corse in più per il trotto (15.793 contro 5.542).
Ribaltando i numeri si causerebbe il collasso del sistema.
Il rilancio di un settore deve essere programmato intervenendo strutturalmente e non con slogan pubblicitari.
Non ultimo nelle “fattive collaborazioni” di certa stampa, composta da hobbisti evoluti, che ha rivestito e riveste purtroppo una parte importante nell’ambiente. Speriamo per poco ancora.
E’ facile prendersela con chi è più esposto.
D’accordo che il sistema vada rinnovato, ma non certo puntando il dito su un diverso appeal tra trotto e galoppo che non esiste e che non può essere oggetto di speculazioni. In cui un giornalista con il suo passato non si deve far coinvolgere.
Soprattutto da chi, “alla brava”, non ha la volontà e la capacità di vedere il fondo dei problemi per poi risolverli.
NUOVO GOVERNO (SI FA PER DIRE) E VECCHIE CONOSCENZE
Il centrodestra vince le elezioni.
E chi si rivede?. Mario Masini.
Ne sentivamo la mancanza. Voci attendibili parlano di una raccolta di firme in atto a Roma per reintegrarlo all’Unire.
Un nome nuovo.
G.R.