Il “buco” dell’ente dovuto soprattutto ai ritardi nelle riscossioni dei crediti. 
Come riporta Trotto&Turf di oggi (mercoledì) sembra che all’Unire manchi liquidità e che il ritardo dei pagamenti dei premi non sia dovuto solo alla malandata struttura dell’Ente ma ai lunghi tempi di riscossione dei crediti.
Nella fattispecie ci riferiamo a crediti per contributi ministeriali della presente e soprattutto passata gestione pari a 59 milioni di euro, verso concessionari per la raccolta delle scommesse per almeno 150 milioni di euro e canoni tv per 90 milioni.
Tutti debiti delle agenzie Snai e Sisal in particolare.
Alla luce di questi nuovi elementi l’Unire appare sempre più come un ente ostaggio dei concessionari e, per questo, completamente asservito ai loro interessi.
Altro che collettività.
Qui di collettivo ci sono solo le conseguenze dei debiti e i sacrifici che ogni operatore è chiamato ogni giorno a sopportare.
SCOMMETTORI IN SCIOPERO CONTRO LA TV DELLE CORSE
Scommettitori sul piede di guerra.
Dopo tante lamentele cadute nel vuoto, ora sembrano proprio decisi a passare alla vie di fatto.
A iniziare da Livorno.
E’ questo il contenuto di una lettera inviata da 80 scommettitori ippici che criticano la gestione Unire della Tv delle corse: due canali che dovrebbero fare promozione e che invece contribuiscono a dirottare su altri sport e altri tipi di scommesse gli appassionati ippici.
“Dire che è malgestita è fare un complimento: partono le corse e ci fanno vedere le sgambature; mandano in onda interviste registrate degli addetti ai lavori nelle quali vengono pronosticati cavalli che sono già stati ritirati: le corse che partono in ritardo vengono proposte quando sappiamo già arrivo e quote… Pensate poi a coloro che per motivi diversi decidono di seguire le corse da casa (sul canale 220 di Sky): le vedono circa mezz’ora dopo e se c’è foto o intervento dei Commissari non sono in grado di sapere l'ordine d’arrivo. Ci preme ricordare a chi gestisce il canale Tv che siamo noi appassionati, con i nostri soldi, a mandare avanti tutto questo.....”.
Ed è proprio questo il punto.
Il “piccolo particolare” che troppo spesso sfugge all’attenzione dei dirigenti.
E’ solo grazie al pubblico che si corre, si organizza e, in generale, si lavora.
E allora come mai vengono tenuti in considerazione gli interessi di tutti (si fa per dire) fuorché degli spettatori?
E’ così difficile offrire una cronaca puntuale di quello che avviene negli ippodromi, soprattutto in quelli che ospitano le competizioni più importanti?
Se una cosa del genere accadesse nel calcio, magari in occasione di un Mondiale o degli Europei, in Italia scoppierebbe la rivoluzione.
Mentre siccome si tratta “solo” dell’Ippica, in fondo chi se ne importa?
DUE CAMPI PRINCIPALI NEI CORNER IPPICI: SE NE PARLA DOMANI
Domani sono convocate all’Unire Upt, Fipt, Anagt, Unagt e Upt per discutere l’adozione di soluzioni tecniche idonee all’inserimento dei due campi principali nei corner ippici e sportivi.
L’iniziativa, secondo Maurizio Ughi, dovrebbe prendere vita dal prossimo 21 aprile.
Come al solito ad annunciarcelo è un delegato alla raccolta delle scommesse e non l’Unire.
Ma, vista la notizia di cui sopra, ormai non ci meraviglia più niente.
G.R.