La parti trattano ma non si intravedono sbocchi.
Dopo la riunione di venerdì scorso a Bologna si sono intensificati i contatti con l’Unire con l’intenzione di giungere all’incontro di mercoledì con qualche punto fermo.
Anche oggi si è lavorato, ma la rigidità dell’ente però non favorisce la trattativa e nonostante la buona volontà delle categorie, sembra che a palazzo ce la mettano tutta per costringere proprietari e guidatori a rilanciare, ovvero giungere al blocco totale.
Specialmente quando si apprende dalla stampa specializzata (Trotto Sportsman di sabato) che in dicembre l’Unire ha firmato un Protocollo d’Intesa con cui si prevedono “una tantum” per gli ippodromi metropolitani 10 milioni di euro e poi, di riscontro, ha tolto 1,4 milioni di euro dal montepremi delle mattinèe.Trattasi delle cosiddette personalizzazioni (clicca qui) , poi disattese, che alcune società di corse avevano iscritto a bilancio e sulla base delle quali hanno magari ottenuto affidamenti bancari.
Contribuzioni basate solo su una lettera d’impegno dell’ex segretario Panzironi senza alcun provvedimento, senza alcun criterio e, sembra, senza protocollo. Aiuti riesumati sotto altro nome dall’attuale amministrazione. Elargizioni discrezionali cui non corrispondono effettive prestazioni da parte dei sovvenzionati, ma soltanto una sorta di premio con cui si somministra denaro pubblico in difetto di qualsiasi utilità per la pubblica amministrazione.
Discrezionalità che si esplica anche sul piano della configurazione giuridica del concetto di ippodromo di rilevanza nazionale, sia sul piano della quantificazione delle somme da erogare sulla base di criteri slegati da parametri, ma fondati solo sul capriccio del pubblico funzionario responsabile.
Domani ancora niente partenti per le matinèe di mercoledì (Civitanova Marche) e giovedì (Albenga e Follonica).G.R.