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Unagt : Tg Comitato 11.03.08: Doping: “striscia” spara sull’ippica ma sbaglia mira
Inviato da andrea il 11/3/2008 22:19:10 (1095 letture)

Lo scandalo c’è ma va affrontato diversamente.



Ne hanno parlato, gridando alla scandalo. Lo scandalo c’è, eccome.
Ma non nei termini in cui Striscia la notizia lo ha propinato ai telespettatori.
Stiamo parlando del servizio che il Tg satirico di Antonio Ricci ha realizzato sul problema doping nell’ippica. Un problema molto serio che spesso è stato in cima alla classifica delle nostre priorità.
E che lo è ancora.
Ma non è quello, a nostro giudizio, il modo in cui va affrontato e combattuto.
In proposito ecco il comunicato trasmesso oggi dall’Intercategoriale (Upt, Fipt, Unagt, Assogaloppo).

Il solito servizio scandalistico sull’ippica è stato consumato ieri (lunedì).
Questa volta trasmesso da “Striscia la notizia”, riguardante il doping.
Un’altra mazzata, per un problema che comunque esiste, ma che deve essere affrontato seriamente da chi se ne interessa.
E non certamente diffondendo immagini di cavalli a cui vengono somministrati in un centro di allenamento amminoacidi e elettroliti, sostanze che doping non sono.
  Dall’Unire, al solito, ancora silenzio assoluto.
Un’Unire, sembra, intenta, più che a svolgere il suo compito istituzionale, a preservare quell’equilibrismo politico omertoso che interessa anche giurie e società di corse e a cui conseguono immobilismo e incapacità di assumersi qualsiasi responsabilità.
Un’Unire ritornata a raddoppiare  il numero dei funzionari presenti negli ippodromi, senza che  sia stata fatta nessuna segnalazione di sonde al bicarbonato e di endovenose alla vodka.
L’importante è il gettone di presenza.
Un’Unire  incapace di garantire una giustizia sportiva (la cui riforma data per scontata ritorna ad allontanarsi)  con parità di trattamenti in parità di situazioni.
L’importante è reclutare (e pagare) più persone possibili per le direzioni delle corse, le  procure e le  commissioni di disciplina.
Della professionalità poco importa, basta che tante siano di destra e tant’altre di sinistra.
Le società di corse, in barba alla normativa riguardante le restrizioni ai recinti riservati (clicca  qui), non effettuano i dovuti controlli, permettendo l’ingresso a chiunque e non adempiono agli obblighi igienico sanitari previsti dal regolamento doping.
  Con il risultato di ritrovarsi in scuderia persone diffidate dall’entrare negli ippodromi.
L’importante è solo preservare l’equilibrismo politico. La trasparenza diventa così un optional.
Che si maschera ancora meglio se metti un ippico dentro l’Unire. Messo lì solo per imbonire le masse.
E che colpevolmente permette all’amministratore unico e al direttore generale di UnireLab (società privata partecipata interamente dall’Unire) di rilasciare dichiarazioni per conto dell’Ente.
Favorendo quel processo di esternalizzazione in cui ognuno agisce per conto e in nome dell’Unire, creando quel “pilotato” mancato rispetto delle regole che caratterizza la crisi ippica.
  Il problema del doping esiste come in altri sport, è fortemente presente e  non vogliamo mettere la testa sotto la sabbia.
Ma le istituzioni devono aiutare a prevenirlo, punirlo e soprattutto tirare fuori la testa dalla sabbia. Salvaguardando la reputazione di chi, nonostante tutto, vuole ancora vivere del proprio lavoro all’interno del sistema - ippica.
La maggior parte
.

G.R.

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