CRISI DELL’IPPICA. Manifestazione delle categorie lunedì 18 davanti ai Monopoli di Stato.

Questa volta la protesta non passerà di sicuro inosservata. Insieme agli ippici, a dire “no” a un montepremi risicato e alle tante promesse mancate ci sarà infatti, in prima fila, insieme all’Ippica che lavora, il campione dei campioni: proprio lui, Sua Maestà Varenne.
E’ la prima volta in assoluto che Varenne partecipa a una manifestazione del genere e la sua presenza la dice lunga sulla situazione di estrema crisi in cui naviga il settore.
Gli addetti ai lavori e gli operatori conoscono fin troppo bene i motivi della protesta.
Ma questa volta, grazie anche alla partecipazione del campione, saranno molti altri a parteggiare per 50 mila persone che rischiano di rimanere senza lavoro.La manifestazione è stata organizzata per lunedì 18 febbraio, davanti ai Monopoli di Stato.
Lo slogan, più che esplicito, “De Castro e Melzi mantengano le promesse. Altrimenti scenderanno al livello dei loro tristemente noti predecessori: Alemanno e Panzironi”.
La decisione di sfilare davanti ai Monopoli è arrivata questo pomeriggio a Bologna (presenti alcuni allevatori che fanno parte del gruppo del 5% e rappresentanti sindacali), al termine dell’Intercategoriale promossa per fare il punto della grave e ormai insostenibile situazione.
Significativa la rabbia (che condividiamo) di Salvatore Minopoli che venerdì scorso, riferendosi a Guido Melzi, ha detto: “In base alle promesse sue e del ministro ho acquistato 110 mila euro di cavalli e adesso qualcuno mi dice che il montepremi potrebbe scendere sotto i 200 milioni. C’è più monnezza qui dentro - intendendo l’Unire - che a Napoli”.
Di seguito il comunicato delle categorie.
“Le sottoscritte associazioni di categoria riunite a Bologna il giorno 04 febbraio 2008, facendo seguito all’incontro avuto con il Segretario Unire in data 25.01.08, debbono purtroppo ribadire la mancata applicazione del Protocollo D’Intesa siglato dal Commissario (ora Segretario) Unire Guido Melzi il 12.10.2007 e il totale mancato rispetto degli impegni assunti dal Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro e dall’allora Commissario nella conferenza stampa del 05.09.2007.
In particolare:
a) Non è stato formulato il bilancio di previsione 2008 e non vi è ancora una certezza sull’ammontare del montepremi 2008, voce stabile e non residuale del bilancio per legge (artt. 12 Dpr 169/98 e 5 D. Lvo 20/04/99). Considerato l’andamento delle entrate derivanti da prelievi sulle scommesse si stima un montepremi non superiore ad € 175.000.000,00. E’ inutile ricordare che la negatività del gettito è in gran parte conseguenza della nuova rete di raccolta di cui al successivo punto c). Comunque rivendichiamo l’impegno assunto da Paolo De Castro e Guido Melzi d’Eril relativamente alla garanzia di un montepremi 2008 di almeno 5 milioni superiore al montepremi 2007;
b) La mancanza di trasparenza, la disfunzionalità e l’arroganza dell’Unire con il conseguente degrado tecnico, amministrativo e morale (vedi immobilismo in materia di doping, riforma della giustizia sportiva, ritardo nel pagamento dei premi, Aversa, rogo di Vigone, Passaportopoli) sono fatti concreti, assolutamente insopportabili e letali del settore. Senza una conduzione tecnica, amministrativa e finanziaria trasparente, imparziale e rigorosa è impensabile un rilancio dell’ippica con le categorie e i lavoratori privati di qualsiasi punto di riferimento per pianificare i loro programmi e sperare nella sicurezza del lavoro per il futuro;
c) La nuova rete di raccolta Bersani è in ritardo. Sono operativi solo 9.000 dei 13.000 punti assegnati. E soprattutto, nonostante le promesse, non è ancora possibile scommettere sui due campi nazionali, con ingenti perdite in termini di prelievo dal volume di gioco. Si stima, nel 2008 rispetto al 2007, una diminuzione delle entrate derivanti da prelievi sulle scommesse pari a 46 milioni di euro (trattasi di una proiezione dei risultati conseguiti sinora su base annua). Il progetto elaborato e reso operativo dai Monopoli ha tutta l’aria di portare al fallimento il settore;
d) Continua lo stallo dei contratti e accordi economici collettivi di lavoro dei dipendenti degli operatori ippici e delle promesse scritte sul fondo sostegno artieri, di cui l’Unire per compito istituzionale deve occuparsi;
e) Continua un insufficiente attenzione alla necessità inderogabile nella applicazione di regole certe, razionali e trasparenti nei rapporti tra Unire e Delegati, Unire e “ Commissari”, Unire e Categorie, Unire e associazioni.
L’ippica è giunta a un punto di non ritorno per l’insensibilità del Ministeri dell’agricoltura e dell’economia, per l’incapacità dell’Unire e dei Monopoli di Stato.
Non resta che scendere in piazza e giocarci fino all’ultimo le possibilità di non far retrocedere 50 mila addetti nella categoria dei disoccupati. Da questo momento saranno assunte tutte le iniziative di protesta ritenute necessarie a questo scopo, senza più alcun avviso.”
G.R.