Gazzetta e Repubblica intervengono con due nuovi servizi.

Documenti che si contraddicono e passaporti ballerini su cui danzano numeri e date a piacimento.
Sono, principalmente, questi i due punti sui quali, oggi, hanno focalizzato la propria attenzione la "Gazzetta dello Sport" (clicca qui) e "Repubblica" (clicca qui) che sono tornate a puntare il dito sulla questione Infinitif.
Le origini del vincitore del Derby 2007 tengono ancora banco sui maggiori quotidiani italiani.
Soprattutto perché la vicenda ha scoperchiato una situazione destinata a restare nella storia dell’ippica come una delle sue peggiori pagine mai scritte.
E anche perché oltre alla giustizia civile, chiamata ad esprimersi dalla scuderia che a Roma si piazzò seconda, si occuperà del caso anche la magistratura penale.
Ma ecco, nel dettaglio, i punti sviluppati dai due quotidiani.
1) C’è contraddizione fra quanto riportato nel CIF di Island Dream (clicca qui) e cioè che la monta artificiale è avvenuta in Mordano, presso la stazione della Folli s.r.l.), e quanto dichiarato dalla stessa Scuderia Bolgheri s.r.l. nella memoria difensiva presso il TAR Lazio (clicca qui) (vale a dire che la monta artificiale è avvenuta in Donoratico: difficile pensare ad un errore perché viene ripetuto per ben due volte. La cavalla il 9 giugno si trovava a Mordano, provincia di Bologna, impossibile che potesse stare nello stesso giorno anche a Donoratico, in provincia di Livorno;
2) Uno dei requisiti fondamentali per l'iscrizione del prodotto al Libro genealogico e il successivo rilascio del passaporto, oltre il CIF, è quello contemplato nel punto 5 dell’art. 1 delle Norme tecniche del libro genealogico del cavallo trottatore italiano (clicca qui): “”Trasmissione da parte dell’Anact all’Ufficio Centrale del Libro genealogico del certificato di definitiva identificazione del puledro””, senza il quale non è possibile registrare il cavallo e successivamente rilasciare il passaporto segnaletico.
Ebbene, nel caso di Infinitif sia il CIF sia il verbale di identificazione sono stati trasmessi, in copia, dall’Anact all’Unire solamente il 23 maggio 2007 (clicca qui), vale a dire un anno dopo la registrazione del puledro e il rilascio del passaporto (firma Claudio Lorenzini dirigente Area trotto preposto all’Ufficio Centrale e Segretario della CTC).
I controlli, quindi, non sono stati effettuati né dall’Anact né dall’Unire. Addirittura, l’Unire (cioè l’U.C., questa volta nella persona del dirigente Marco Pittaluga) non aveva avuto nemmeno in visione il CIF e il verbale di identificazione, tanto che li richiede un anno dopo all’Anact.
Apparentemente, lo sosteniamo dall’inizio della vicenda, il caso Infinitif, a dispetto della montagna di documenti che si sta riversando sulle scrivanie di giudici e avvocati, è di una semplicità disarmante. E’ tutto scritto nero su bianco, basta leggere. Ci sono le regole. E i documenti che le infrangono.
C’è un sistema che non funziona. E ci sono competenze da rivedere.
Non stupisce che il vaso sia stato scoperchiato.
Meraviglia che non sia accaduto prima.
E che si faccia tanta fatica a scrivere l’ultima parola.
ALLARME MONTEPREMI: NON CI SONO LE RISORSE
Le domande erano mille.
Ma di risposta, concreta, non ne è arrivata nemmeno una.
Le assicurazioni che ci si attendevano dalla riunione di oggi tra l’intercategoriale e il segretario Generale Guido Melzi non ci sono state.
Anzi, se possibile è andata anche peggio di quanto previsto: sono stati, infatti, confermati tutti i nostri timori per l’entità del montepremi 2008: da notizie di prima mano risulta che, purtroppo, non ci sono le risorse disponibile.
Il resto arriva di conseguenza e non lascia spazi all’immaginazione: la funzionalità dell’Ente sarà la prima vittima ad essere abbattuta. Se ancora ce ne dovessero essere i margini.
Il calendario delle corse è stato definito, e non deliberato, solo fino a maggio.
Dopodiché chi vivrà vedrà.
Alla faccia di tutti quelli che hanno bisogno di programmare il proprio futuro anche al di là della prossima primavera.
G.R.