Rivelazione e dettagli sulla Gazzetta dello sport.

Stangata finale sul caso Infinitif: dopo la girandola di date e l’intreccio di documenti internazionali che hanno gettato non poche ombre sull’effettiva nazionalità del vincitore del Derby 2007 arrivano ora documenti esplosivi a fare piena luce sull’ingarbugliata situazione.
Si, perché come se non bastassero gli elementi raccolti dai ricorrenti, che hanno avviato più di una causa sul fatto, i legali dei proprietari di Infinitif dovranno fare i conti con la probabile, pesante accusa di falso. Del caso si è occupata oggi (venerdì) la Gazzetta dello Sport che ha pubblicato a tutta pagina “Infinitif, altre prove ti inchiodano” di Michele Ferrante, con i particolari dei nuovi clamorosi sviluppi (clicca qui).
Prove che attestano senza ombra di dubbio che Infinitif non è italiano.
Infatti, come confermano anche Unire (firma del Dg Marco Pittaluga) a Anact (segretario Antonio Torciere) (clicca qui), in base all’art. 1, punto 4 delle Norme tecniche del Disciplinare del libro genealogico del cavallo trottatore italiano entro il 31 ottobre (30 settembre addirittura per l’articolo 34 del Regolamento delle corse 2004) dell’anno nascita del puledro (clicca qui), oltre alla denuncia di nascita da trasmettere da parte dell’allevatore entro 8 giorni dalla data di nascita del puledro, debbono essere depositati i seguenti documenti:
- copia del Certificato di intervento Fecondativo (C.I.F.) di cui al D.M. 403 del 19.07.2000, rilasciato dal fecondatore all’allevatore;
- copia del verbale di identificazione e di impianto del microchip, con (art. 2 Norme Tecniche) puledro sotto la madre e, comunque non oltre sei mesi dalla nascita, contemporaneamente al prelievo del sangue per il riconoscimento della paternità;
- Certificazione della paternità;
- Dichiarazione del gestore della stazione di fecondazione equina o della stazione di I.A. equina, ovvero del responsabile del centro di produzione sperma che conferma l’avvenuto pagamento del servizio di monta o dell’utilizzo del materiale seminale sulla fattrice che ha originato il puledro del quale si chiede l’iscrizione.
L’Unire ha la facoltà di consentire lo svolgimento della “obbligatoria attività identificativa” dal 1° novembre, ma non oltre il 31 dicembre dell’anno di nascita del puledro.
Il temine del 31 dicembre è quindi ultimo e tassativo come tiene (giustamente) a specificare Antonio Torciere Segretario Anact (clicca qui)
Due dei quattro documenti, verbale di identificazione e certificato fecondativo, da consegnare inderogabilmente entro il 31 dicembre sono falsi e uno (CIF) anche con delle irregolarità mai sanate, che, da sole, sono sufficienti a invalidarlo.
1) Il verbale di identificazione redatto in data 29 giugno 2004 e stampato dal portale di Unirelab il successivo 17 luglio , dove era stato inserito solo il 5 luglio ed inesistente sino al 30 giugno, data in cui Unirelab ha inviato i dati alla ditta incaricata (Irsic) di inserirli nel portale per conto dell’Unire;
2) Il Cif da cui risulta che la proprietà di Island Dream al 09.06.03 è della scuderia Bolgheri Srl. Circostanza falsa in quanto la proprietà della cavalla decorre dal 02.12.2003, come da fattura della Haras de la Brosse, e anzi risulta ancora della persona fisica J.P.Dubois al momento della esportazione definitiva 09.02.2006. Inoltre il Cif manca dell’obbligatorio codice identificativo attribuito ai veterinari e agli operatori pratici che intendono esercitare l’inseminazione artificiale dalla competente regione, che tiene anche i relativi elenchi.
Unagt.it ritornerà, a partire da domenica 13 gennaio, sulle tre nuove prove pubblicate dalla Gazzetta dello Sport, sperando di contribuire a risolvere definitivamente un’altra brutta storia che getta ombre e perplessità sulla trasparenza di tutto il settore.
Una spiacevole vicenda che doveva essere stata chiusa da tempo con la cancellazione di Infinitif dall’ordine di arrivo del Derby di Roma e la radiazione dal libro genealogico.
TITOLI SNAI IN CADUTA LIBERA
Titolo Snai in caduta libera. Negli ultimi tre giorni si sono registrati, rispettivamente dei – 10, 86%, - 5,26% e, oggi, - 5,46% (aperto a 4,2 e chiuso a 3,97 euro).
Tra le cause principali, oltre il rischio di revoca (di poco una riunione di Mipaf e Finanze sul tema) alle agenzie storiche, che sembravano definitivamente rinnovate al 2011, anche il decreto attuativo sul gioco a distanza, collegato alla Finanziaria, inviato dai Monopoli alla Commissione Europea.
Nel testo, come riporta l’agenzia Agipro (clicca qui), sono stati inseriti i requisiti necessari per tutti i soggetti che vogliano effettuare richiesta di affidamento in concessione per la raccolta a distanza “dei giochi oggetto di concessioni affidate a più soggetti (come ad esempio scommesse a quota fissa e a totalizzatore, concorsi pronostici sportivi, ippica nazionale, giochi di abilità a distanza, etc - n.d.r.) “.
Certo è che anche per un colosso come lo Snai si stanno annunciando tempi duri: stagioni in cui dirigenti del gruppo dovranno rivedere conti e programmazione.
PAGAMENTI IN RITARDO, LA PROTESTA DEI FUNZIONARI TROTTO
I funzionari trotto con un comunicato hanno annunciato l’intenzione di attuare una serie di proteste per il ritardo cronico nel pagamento delle loro prestazioni.
Si dovrebbe iniziare con mezz’ora di ritardo l’inizio dei convegni dal 21 gennaio per poi arrivare allo sciopero nei giorni di domenica 27 e martedì 29 gennaio.
SUL PIEDE DI GUERRA ANCHE PROPRIETARI E ALLENATORI PUGLIESI
Sempre per i pagamenti protestano anche i proprietari e allenatori.
Upt e Unagt Puglia con un comunicato (clicca qui) destinato all’Unire e trasmesso anche agli organi di stampa, firmato dai rispettivi delegati, Salvatore Cracolici e Maurizio Sibilla, ritarderanno di 30 minuti l’inizio delle corse dal 17 p.v.
Ancora debbono essere saldati dall’Unire i premi al traguardo relativi al mese di novembre (dagli ippodromi che hanno delega a pagare direttamente i proprietari sono stati saldati da quasi un mese).
E risulta anche che l’Area trotto deve ancora passare i dati relativi alle vincite al Servizio Premi, per cui la vicenda rischia di protrarsi per diversi giorni a spese degli operatori che non riescono a mantenere fede ai propri impegni per colpe altrui.
Sicuramente il ritardo dei pagamenti non è una questione nuova per le categorie. Il problema è che oggi arriva in un momento in cui altre mille salassi si stanno abbattendo su chi lavora: dai vari aumenti alla diminuzione del montepremi.
Una situazione che si fa ogni giorno più pesante e che richiede interventi sempre più immediati.
G.R.