Altre prove condannano il cavallo della scuderia Bolgheri. 
Nuovi clamorosi sviluppi per il caso di Infinitif, il cavallo vincitore del Derby 2007 sulla cui dubbia nazionalità si è tanto parlato.
Infinitif non può essere italiano perché la mamma (importata in Italia solo nel 2006) non era iscritta nel Libro Genealogico del Cavallo Trottatore Italiano nel 2004 (anno di nascita edel cavallo), perchè J. P. Dubois in Italia non è titolare di impresa (ma solo amministratore di società di capitali con autonomia giuridica propria) e non è iscritto all'abo allevatori e perché la documentazione di identificazione del cavallo non risultava (e non risulta) regolare al 31 dicembre dell’anno di nascita, termine ultimo e tassativo per registrare il cavallo al suddetto Libro.
Con un nuovo ricorso, pronto per essere inoltrato alla magistratura e alla Corte dei Conti, i ricorrenti hanno tirato fuori un altro asso nella manica: nuovi documenti esplosivi che potrebbero catapultare il caso all’attenzione della Autorità giudiziaria.
Della vicenda si stanno occupando praticamente tutti, associazioni di categoria, quotidiani nazionali e siti internet, a parte chi di dovere.
Ancora una volta siamo costretti a denunciare l’assoluto immobilismo dell’Unire che altro non ha potuto fare se non nominare una Commissione super partes il cui vero ruolo e i cui risultati sono ancora tutti da verificare.
FABBRI, LA STRATEGIA DEL NULLA CONTRO TUTTO E CONTRO TUTTI
Martedì scorso su “il giornale” un altro articolo capolavoro di Gianfranco Fabbri.
L’ex consigliere Anact se la prende con tutti e prevede ricorsi al Tar per le prossime nomine del Consiglio di amministrazione per poi dare l’ennesima mazzata a Guido Melzi, nominato, a suo dire, con l’ennesimo “pateracchio” del ministro delle politiche De Castro.
Più che da una strategia, Fabbri sembra mosso da un profondo risentimento attaccando tutto e tutti. Un po’ come il direttivo della “sua” Anact che sbanda a destra e a sinistra e che per rilanciare il mercato pensa a togliere corse di categoria F o G per trovare fondi da destinare ai premi per i cavalli più giovani e non a come sanare un buco di 60 milioni di euro di bilancio.
Davvero un segnale di professionalità. G.R.