IL BUCO DIVENTA UNA VORAGINE.
MA ALL’UNIRE PENSANO SOLTANTO AI SALUTI.

La finanziaria ha raddoppiato l’Iva su compravendite e premi al traguardo.
L’Unire è un ente che, al pari di altri soggetti che non hanno fini di lucro, non recupera Iva, che quindi costituisce un costo. Ne consegue che qualsiasi voce di uscita è comprensiva di questa imposta.
La voce Premi è una di queste e contiene l’Iva, non detratta, fatturata dalle scuderie (che ne facciano richiesta) con 5 o più cavalli. Le previsioni di bilancio Unire calcolano l’importo sulla base dello storico degli anni passati.
Nel 2007 sono stati fatturati circa 60 milioni, per un importo di 6 milioni di Iva, da scomputare ai 218,2 messi a bilancio. Per il 2008, se le scuderie soggette a Iva dovessero fatturare lo stesso importo, il montepremi calerebbe di ulteriori 6 milioni, che sommati ai 36 di minori contributi statali e alla diminuzione del prelievo dalla scommesse nazionale, stimato, secondo i dati di questi primi giorni in circa 30 milioni annui originerebbero un buco finanziario di oltre 70 milioni di euro.
Non c’è che dire: più ci si addentra nei conti dell’Unire più il buco diventa una voragine.
Di cui, continuando di questo passo, non si riuscirà nemmeno più a vedere il fondo.
CORSO ALLIEVI? SALUTI E BACI
E’ stato rinviato l’appuntamento, previsto per lunedì 7 p.v., con l’ingegner Marco Pittaluga, Direttore Generale dell’Area Tecnica e le associazioni dei guidatori-allenatori per l’espletamento delle ultime pratiche relative al corso allievi che il settore aspetta da anni.
La giustificazione è stata quella del saluto al nuovo segretario.
A parte che il segretario non è altri che l’ex Commissario all’Unire in carica da più di quindici mesi, sarebbe interessante sapere di quante ore ha bisogno il tempo previsto per il saluto.
Quattro, cinque, otto? Forse anche di più.
E potrebbe essere una bella notizia se a tanta passione corrispondesse un altrettanto forte impegno a risolvere i problemi del settore. Ma, vista la situazione, di belle notizie sono pieni solo i proclami e i discorsi elettorali.
Oltre che, naturalmente, le cerimonie per i saluti ufficiali.
Forse è venuta l’ora che le categorie produttive salutino davvero questi signori, i cui mega stipendi sono pagati con i sacrifici delle povera gente che tutte le mattine si alza alle sei per tentare di sopravvivere.
G.R.