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Unagt : Tg Comitato 2.1.08: Il tempo è scaduto ma i bisogni restano in piedi
Inviato da unagt il 3/1/2008 0:26:24 (973 letture)

CATEGORIE SUL PIEDE DI GUERRA PER L’IMMOBILISMO DELL’UNIRE.



Questa volta l’ultimatum arriva dalle categorie. Upt, Fipt, Unagt e Assogaloppo hanno messo il proprio malcontento nero su bianco e, con un desolante elenco di tutti (e sono davvero tanti) gli appuntamenti mancati dall’Unire, annunciano clamorose iniziative di protesta se il tanto decantato nuovo corso non scalderà i motori entro il prossimo 15 gennaio. “Per salvaguardare il proprio diritto alla sopravvivenza”, sottolineano, in una situazione che fa acqua da tutte le parti, senza vi sia nemmeno un salvagente all’orizzonte.
Ecco il testo dell’intervento pubblicato oggi su Trotto&Turf e inviato anche al Mipaf e all’Unire.

La conferenza stampa 5.9.2007 tenuta dal Ministro delle Politiche Agricole e dal Commissario Unire Melzi d’Eril  aveva in qualche misura acceso speranze per il rilancio dell’ippica. Un anno prima, nel settembre 2006, la situazione finanziaria ed economica dell’Ente appariva fortemente compromessa, e addirittura, il Segretario Generale uscente aveva comunicato formalmente un disavanzo finanziario di 34 milioni di euro, a fronte del quale aveva proposto di diminuire di una corrispondente somma il montepremi degli ultimi tre mesi 2006.  
Una soluzione fatale per l’ippica
.

Il medesimo criterio era stato adottato nella redazione della bozza del bilancio preventivo 2007: con la conseguenza che l’entità del montepremi era stata fissata a 175.384.000 euro contro i 255.162.000 delle previsioni definitive dell’anno 2006. Un –31,26% improponibile.
Addirittura non erano stati ancora approvati i bilanci consuntivi 2005 e 2006.Sono stati poi, comunque, oltre al preventivo 2007, che conteneva la riduzione del montepremi, fissandolo in euro 218.200.000,  perfezionati e certificati i bilanci consuntivi 2005-2006.
Questi risultati, oltre l’annuncio formale che il montepremi 2008 sarebbe stato leggermente aumentato (225.000.000 di euro), che il malessere burocratico dell’Ente, il suo cronico sfascio tecnico, amministrativo e finanziario sarebbero stati sanati, in un’ottica di rilancio tecnico del settore all’insegna del trinomio rigore, trasparenza, qualità, avevano aperto, almeno sul piano programmatico, nuovi scenari, all’apparenza credibili.

Anche per l’autorevolezza dei soggetti che se ne erano fatti carico
.

Per la verità, trascorso un mese, le categorie, di fronte ad un immobilismo incompatibile con le promesse, hanno chiesto ed ottenuto un confronto con il Commissario (ora Segretario Generale) per capire se si trattava di una cosa seria.

Ne usciva, comunque, un incoraggiante Protocollo di Intesa in data 12.10.2007, siglato da Guido Melzi d’Eril, in base al quale si convenivano alcuni punti considerati nodali per il rilancio del settore, da affrontare nell’immediato, ed in particolare:

1.        Pagamento dei premi a carico dell’Unire entro il 30° giorno del mese successivo, con una tolleranza, per un determinato periodo transitorio, di ulteriori 15 gg;

2.        Invarianza del montepremi 2007;

3.        Riforma del doping. Indispensabile, oltre alla certificazione di Unirelab, un protocollo disciplinare: a) su un sistema di prelievo che garantisca l’immunità da inquinamenti ambientali; b) sul  sistema di conservazione e di  trasporto. La provetta contenente il campione da analizzare deve essere custodita in ambienti asettici e spedita ad Unirelab con metodi idonei ad assicurare temperatura stabilita ed integrità e, contemporaneamente, anonimato, eliminando il sistema delle sacche con indicazione all’esterno dell’ippodromo e delle corse.

Problemi evidenziati anche dalla Commissione Ministeriale voluta dal Ministro De Castro e ancora irrisolti dopo più di un anno;

4.        Uniformità di giudizio delle giurie e un sistema di nomine non esternalizzato, ma eseguito nel rispetto del relativo regolamento, esente da clientelismi e contenuto nella spesa;

5.      Gestione del segnale TV, potente strumento di promozione e divulgazione, sinora inutilizzato, per esaltare lo spettacolo ippico e favorire, di conseguenza, le scommesse. L’opposto di quanto assistiamo quotidiniamente

Rimaneva quindi la piena fiducia e l’appoggio delle categorie al Commissario Melzi.Da allora sono passati quasi tre mesi, siamo alla fine del 2007, e nulla ancora di quanto promesso è stato mantenuto.In particolare:

a)       Non è stato formulato il bilancio di previsione 2008. Dal primo gennaio si ritornerà alla solita gestione provvisoria di sempre. Non vi è ancora una certezza sull’ammontare del montepremi 2008, voce stabile e non residuale del bilancio per legge (artt. 12 Dpr 169/98 e 5 D.Lvo 20/04/99).
Su questo punto gli interrogativi sono tanti e tutti inquietanti. Solamente una pianificazione ed una ristrutturazione seria potrà infatti colmare una lacuna, al momento tragica, consistente in 40 milioni di euro che mancano per pareggiare i conti. Dovuta a 36 milioni in meno di contributi statali, a cui deve essere sommato un minore prelievo dal movimento del gioco 2008 fisiologico sino a che la nuova rete scommesse non sarà portata a regime.

Rete che il Governo aveva garantito essere operativa al 100% dal primo giugno 2007. 
Non si può pretendere che a pagare siano sempre e solo le categorie produttive.
Proprietari, allenatori, guidatori, fantini e allevatori non possono lavorare e programmarsi economicamente senza conoscere le entrate.

b)         Il calendario 2008, pubblicato, contro ogni promessa, solo per i primi due mesi;

c)         Non si hanno notizie sulla promessa di riconduzione a montepremi della percentuale allevatoria sulle corse differenziate. E sulla promessa che il Premio aggiunto 2008, per i nati 2005, sarebbe stato destinato ai primi cento maschi (euro 12.000) e alle prime cento femmine (euro 18.000) con maggiori somme vinte in carriera al 31.12.2008;

d)         Il cronico ritardo nel pagamento dei premi dell’Unire, a cui si è aggiunta l’arroganza delle risposte di qualche responsabile di ippodromo, come recentemente accaduto a Pescara, dove al 31 dicembre non sono state ancora saldate le spettanze di novembre;

e)         Gli ippodromi che, a fronte del montepremi ignoto per il 2008, continuano ad avere assicurato il corrispettivo impianti (gettone fisso) corrispondente a quello previsto da convenzioni giudicate irregolari dal Tar Toscana (l’esecutività della sentenza del quale è stata confermata dal Consiglio di Stato) che ha annullato tutti gli atti che costituiscono il presupposto delle convenzioni stesse. E sembra che l’Unire stia lavorando perché le personalizzazioni, promesse solo con lettere né datate né protocollate, possano ricomparire sotto altro nome. 

Un’esaltazione della trasparenza.


Sul tema è pronto un esposto alla Corte dei Conti e, se del caso, agli altri organi competenti. Le categorie sono stufe di lavorare per riempire le tasche degli altri;

f)          Il trattamento preferenziale per gli ippodromi ha ancora meno senso, se è vero che per accedere a molti di essi, fatiscenti ed inadeguati, occorrono gli stivali e, in altri, nei box alloggiano maiali anziché cavalli.Per  non parlare della vigilanza e dei  servizi igienici, inesistenti;

g)         In tema della sicurezza e regolarità delle corse. Ha lasciato perplessi la condotta burocratica dell’Unire, che, solo di fronte alle denunce degli operatori ippici che rischiano in proprio sul campo, ha smesso di nominare gli stessi funzionari che non erano stati in grado di arginare il fenomeno della combine sin dall’inizio;

h)         La mancata applicazione degli accorgimenti tecnici proposti dal Tavolo tecnico della Commissione galoppo che, praticamente, è stata fatta lavorare per un intero anno solo per scaldare la sedia;

i)           La Tv dell’Unire resta un oggetto misterioso e persino sui bandi indetti per i redattori sussistono dubbi e perplessità, dato che sembra che siano stati prescelti gli stessi responsabili dell’attuale sfacelo;

j)           La riforma della giustizia sportiva, necessitata dal funzionamento non adeguato dell’attuale sistema disciplinare, troppo lento e sostanzialmente iniquo, è ancora una pia illusione;

k)         L’assurda discriminazione nella trattazione e soluzione di casi uguali per situazioni identiche come è emerso in maniera evidente per casi di cocaina e di cavalli con falsa identità. Per quest’ultimi gli operatori italiani vengono radiati, mentre per gli stranieri si sceglie la soluzione politica;

l)           I contratti e accordi economici collettivi di lavoro dei dipendenti degli operatori ippici, di cui l’Unire per compito istituzionale deve occuparsi, non sono ancora definiti, come ancora non è definita la questione, di vitale importanza, della Cassa Previdenza;

m)        I problemi cronici delle Aree tecniche dell’Ente, relativi al controllo sui colori, sulle patenti, e in genere sugli operatori ippici, da sempre irrisolti;

n)         L’immobilismo in materia di doping. A parte la certificazione di Unirelab, restano la mancanza di un protocollo per il prelievo e il trasporto, la garanzia dell’anonimato sino all’analisi  e la conservazione dei campioni. Ogni analisi è un vero terno al lotto;

o)         Il silenzio  per il tragico rogo di Torino della vigilia di Natale. A dir poco, imbarazzante.

In sintesi: cosa è cambiato rispetto a prima? Poco o nulla. 

Il ritornello che le categorie debbono essere propositive non incanta più nessuno. Le categorie lo sono state anche troppo. E’ l’Unire che deve essere propositivo e, soprattutto, funzionante.Un Ente che si identifica perfettamente con una famosa canzone di Mina: “Parole, parole, parole, nient’altro che parole.  
Nell’attualità, l’Unire si presenta come un baraccone alla deriva, dove
nessuno risponde, nessuno sa, nessuno si preoccupa degli operatori, con mega direttori generali che hanno mega stipendi legati ai propri referenti politici e che non sanno cosa sia una corsa di cavalli.
Persone che debbono rimboccarsi le maniche, imparare a fare il proprio lavoro e lasciare a casa l’arroganza. Sembra che vivano su Marte.

Le categorie pretendono che le
promesse siano seguite dai fatti e che sia redatto immediatamente il bilancio di previsione 2008, pubblicata la circolare programmazione 2008 di trotto con le attribuzioni del Premio aggiunto e la destinazione a montepremi della percentuale allevatoria sulle differenziate. 
E la consultazione delle associazioni per quanto concerne gli indirizzi della programmazione del galoppo, per i quali sono state interpellate solo le società di corse, soggetti estranei da questo contesto.

E in termini brevi l’attuazione degli altri punti sopra elencati, che se sostenuti e ben eseguiti possono rappresentare opportunità, valore aggiunto, sociale ed economico all’interno di un unico,
concreto progetto di sviluppo, riqualificazione e rilancio dell’intero settore.

Ove questo non accada, dal 15 gennaio 2008 in poi assumeranno le iniziative di protesta ritenute più idonee per salvaguardare il proprio diritto alla sopravvivenza.”

SCOMMESSE, NUOVA RETE. MA QUANTO MI COSTI?

Da ieri si può giocare solo sulla nuova rete di scommesse, in sostituzione di quella esistente, in proroga fino al 31 dicembre scorso.
Per quanto concerne le scommesse nazionali (vincente, accoppiata, tris, quartè e quintè) i 13 (su 24) mila punti funzionanti della vecchie reti Sisal e Lottomatica sono stati sostituiti da quelli assegnati con il bando Bersani. Sui 9500 corner ippici in palio, ne sono stati assegnati 7575 e di questi solo 5500 funzionanti, mentre sono in azione 2500 dei 4300 punti gioco sportivi attribuiti.
Anche su quest’ultimi è possibile giocare le scommesse nazionali che, quindi, sono raccolte in 8000 punti, circa 5000 meno rispetto al passato.   Per quanto riguarda la tris, dopo i dati preoccupanti di ieri (836.243 euro del 2008 contro  475.341 del 2007 per un 43,16%) oggi il calo è stato contenuto in un - 20,74% (1.691.260 euro del 2008 contro 1.340.495 del 2007).
Per il quartè la diminuzione è stata del
61,28% , per un minore  movimento  pari ad euro 427.888 (euro 698.229 contro 270.340 dello scorso anno). Come previsto la diminuzione totale dovrebbe assestarsi intorno al 20,50% e se non aumenteranno i punti vendita a fine anno il prelievo dalle scommesse tris, quartè e quintè potrebbe scendere di 22 milioni di euro.
I numeri non mentono e se il trend negativo dovesse essere confermato nelle prossime settimane bisognerà intervenire subito.
Ma con l’immobilismo che regna sovrano non sarà facile trovare qualcuno che ci
ascolti.

CONFRONTO MOVIMENTO TRIS E QUARTE' 1 E 2 GENNAIO 2007-2008

TRIS

2007

2008

diff.

%

1 gennaio

         836.243,00

      475.341,50

-€  360.901,50

-43,16%

2 gennaio

      1.691.260,50

   1.340.495,50

-€  350.765,00

-20,74%

Subtotale 1

      2.527.503,50

   1.815.837,00

-€  711.666,50

-28,16%

QUARTE'

2007

2008

diff.

%

1 gennaio

                        -  

      150.651,50

    150.651,50

2 gennaio

         698.229,00

      270.340,75

-€  427.888,25

-61,28%

Subtotale 2

         698.229,00

      420.992,25

-€  277.236,75

-39,71%

Totale 1+2

      3.225.732,50

   2.236.829,25

-€  988.903,25

-30,66%


    G.R.

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