SUL SITO INTERNET DEL QUOTIDIANO DATI E COMMENTI.
A PARTIRE DAL CASO INFINITIF.

Cavalli irregolari. Anche Repubblica fa proprio il caso con un servizio apparso sulla prima pagina del sito Internet.
Repubblica.it, infatti, partendo dal caso Infinitif, il vincitore del Derby 2007 sulla cui partecipazione alla gara pendono una serie di ricorsi, ha preso spunto da un documento inserito nella memoria difensiva depositata al Tar dallo studio legale che assiste i proprietari del cavallo, per pubblicare il 30 dicembre scorso un articolo di Corrado Zunino dal titolo “Ippica, ogni anno corrono ben 800 cavalli irregolari” (clicca qui).
Il giornalista ha sottolineato che nel documento (senza data né protocollo), inserito come allegato 11, il segretario dell’Anact, Tonino Torciere (sottintendendo che per tutte le pratiche sospese ci siano tempi indeterminati di sospensione) ammette candidamente che “ogni anno viene sospesa la registrazione di oltre il 20 per cento dei puledri nati fino al completamento della pratica da parte degli allevatori. Solo a quel punto i passaporti ai cavalli saranno rilasciati.”
Zunino analizza in profondità la questione e afferma che per alcune delle diciotto motivazioni tecnico burocratiche di sospensione della registrazione “non esiste possibilità di recupero, visti i vincoli normativi stringenti”. E di fatto norme quali:
- l’iscrizione del cavallo o della fattrice al Libro Genealogico italiano che deve essere presentata da persona fisica o giuridica iscritta all’albo allevatori;
- la qualifica di allevatore e la condizione della sua iscrizione all’albo che presuppone la attività di allevamento di fattrici italiane;
- la fattrice che deve essere iscritta al Libro genealogico italiano -in presenza di certi requisiti tecnici di record e vincite, anche la fattrice estera può essere registrata nel Libro italiano- almeno entro l’anno di nascita del puledro;
- la fattrice o il puledro che non possono essere iscritti contemporaneamente nel libro italiano e in libro estero sono inderogabili. O sono a posto subito o non lo saranno mai.
Tanto più che lo stesso Torciere smentisce sé stesso quando con lettera all’Unire del 23 maggio scorso scrive "La documentazione sulla registrazione del cavallo Infinitif era stata inizialmente sospesa in quanto non era stata ancora completata la pratica di importazione in Italia della fattrice Island Dream. Successivamente tale pratica fu perfezionata dall'allevatore e quindi solo in data 8 giugno 2006 l'Unire comunicava il codice di registrazione della fattrice madre" ” – quindi non nel 2004 – “Fu pertanto emesso il libretto segnaletico di Infinitif, che dopo la firma del dirigente dell’Unire Area Trotto , fu inviato a Bolgheri con raccomandata n. 128235250153 in data 15 giugno 2006” .
Affermando poi in un altro testo "Resta ben inteso che il termine ultimo e tassativo per l'iscrizione dei cavalli nati rimane il 31 ottobre dell'anno di nascita degli stessi".
Una contraddizione in termini nel caso di Infinitif, nato nel 2004 e registrato solo nel giugno 2006, fuori tempo massimo.
PROTESTARE SI’, MA SENZA PENALIZZARE IL PUBBLICO
Annullato a Torino per il ritiro dei 9 partecipanti l’odierno centrale per tre anni.
Una corsa con dotazione di soli 7.700 euro. Un gesto annunciato da giorni dai proprietari che hanno anche chiesto con una Lettera Aperta a Paolo De Castro e a Guido Melzi di mantenere le promesse fatte il 5 settembre scorso e a cui non hanno dato seguito.
L’immobilismo dell’Unire è ormai una delle poche certezze dell’ambiente e sta conducendo su una strada di non ritorno.
Ma questo atteggiamento non giustifica gesti improvvisati che, tra l’altro, contribuiscono a dare un immagine ancora più negativa dell’ippica. E’ giusto esprimere la propria posizione, protestare con tutti i mezzi consentiti dalla legge.
Ma senza penalizzare pubblico e scommettitori.
Loro non c’entrano con i problemi annosi che attanagliano la categoria. Non sanno niente di promesse cadute nel vuoto o di professionisti del far nulla. Vengono negli ippodromi per divertirsi.
E lo spettacolo deve essere assicurato, così come il rispetto delle loro aspettative. E le azioni le contestazioni vanno annunciate per tempo. Nel caso di Torino, al limite, bastava non dare i partenti. Tanto più che l’Unire (anche se a mezzo de Lo Sportsman) aveva specificato che la dotazione della corsa di Torino non si sarebbe più ripetuta per un centrale.
LO SPORTSMAN CAMBIA NOME. DIVENTA TROTTO &TURF E CONQUISTA L’AUTONOMIA.Da domani (mercoledì) non troveremo più in edicola “Lo Sportsman” , ma, al suo posto, “Trotto &Turf”, nuova testata. Infatti il Gruppo Sisal non ha rinnovato ingiustificatamente alla Coedip l’affitto della testata per il triennio 2008-2010.
L'operazione era nell’aria. Le condizioni poste avrebbero limitato pesantemente l’autonomia del giornale, che spesso ha risentito delle ingerenze della compagine guidata da Giorgio Sandi.
Cessano i contributi e tutti i costi saranno sostenute dai lavoratori.
Una scelta coraggiosa verso una libertà di stampa di cui il settore ha bisogno.
Un augurio di buon lavoro e un suggerimento: “ non sempre chi è al potere ha ragione”, anzi…
G.R.