SPUNTA UN DOCUMENTO CHE INFITTISCE L’INTRIGO INTERNAZIONALE.
SI VAGLIA IL RICORSO ALLA MAGISTRATURA PER FALSO E ABUSO D’UFFICIO.
Infinitif falso italiano
Nuovo colpo di scena sul caso Infinitif. Ce lo racconta l’ultimo articolo pubblicato, in ordine di tempo, oggi, sulle pagine della Gazzetta dello Sport e che parla di un clamoroso falso (clicca qui).
E’ quello che la Gazzetta riferisce sulla fede di deposito della madre del campione, Island Dream.
Si infittisce dunque l’intrigo internazionale scatenato dalla vicenda Infinitif, il cavallo vincitore del Derby 2007 sulla cui nazionalità italiana pende più di una spada di Damocle.
Dopo diversi ricorsi e interrogazioni parlamentari, dopo le richieste di intervento all’Unire cadute nel vuoto e dopo il ritardo nei lavori della Commissione nominata dall’ente per chiarire la vicenda, spunta un documento che aggiunge sconcerto alla già intricata situazione.
Appunto, la fede di deposito sulla quale abbiamo personalmente avviato una serie di accertamenti, attraverso l’ufficio legale che sta curando gli interessi dei ricorrenti, che ci hanno portato a sostenere l’esatta ipotesi lanciata dalla Gazzetta.
Il certificato invece di chiarire le cose moltiplica i dubbi e proietta sul caso una nuova, inaspettata serie di zone d’ombra. Tanto che si fa sempre più concreta l’ipotesi di inviare tutto alla magistratura, affinché valuti la possibilità di procedere per i reati di falso e abuso d’ufficio.
1. - L’Unire ha finalmente reso accessibile la fede di deposito di Island Dream, non consegnata una prima volta e inviata dopo ripetute sollecitazioni con tanto di preannuncio di azione giudiziaria;
2. - Nella fede di deposito, sottoscritta dal Dirigente dell’Area trotto , Claudio Lorenzini, in data 20 luglio 2006, si attesta che la cavalla è di proprietà della Scuderia Bolgheri dal giorno 8.5.2004 (clicca qui) ;
3. - Tale attestazione non può rispondere al vero, in quanto secondo il certificato dello stud-book francese, in data 9.2.2006 Island Dream era ancora di proprietà di M. Jean Pierre Dubois (clicca qui) ;
4. - Tale certificato di esportazione definitiva era per forza di cose noto all’Unire (altrimenti la pratica non poteva essere evasa né definita), cui era pervenuto in data 29.4.2006 (clicca qui);
5. - Pertanto, l’indicazione della proprietà della scuderia Bolgheri, a decorrere dal giorno 8.5.2004, è falsa;
6. - Non vi è alcuna traccia di passaggi di proprietà fra J. P. Dubois, che in nome proprio non può allevare in Italia) e Scuderia Bolgheri (che può allevare in Italia): l’unico elemento presuntivo potrebbe essere la denuncia di nascita di Infinitif, inviata all’Anact (da Vergiano) pochi giorni dopo il 9.5.2004. Ma si tratta di una denuncia con firma illeggibile, non supportata da alcun elemento di prova, e in ogni caso anch’essa falsa perché incompatibile con la certificazione dello Stud-Book francese;
7. - L’art. 38 del Regolamento delle corse al trotto dispone che i certificati di nascita e di esportazione dei cavalli esteri importati (e di conseguenza anche quello della cavalla estera importata Island Dream) trasmessi dai corrispondenti Enti stranieri debbono essere depositati presso l’Ente. E stabilisce anche che la decorrenza della importazione in Italia dei cavalli esteri è determinata alla data del deposito dell’Unire dei certificati di nascita e di esportazione (clicca qui).
L’attestato di deposito, quindi, non può che contenere (non esiste alternativa) quale data del “passaggio” di proprietà, quella del certificato di esportazione definitiva: nella specie 9.2.2006.
Ebbene: l’attestato di deposito porta una data inventata: quella del giorno 8.5.2004 (un giorno prima della nascita di Infinitif !), che non trova alcun riscontro documentale (clicca qui);
8. - E’ curioso comunque come nella banca dati Unire risulti quale data di registrazione ufficiale del passaggio alla Scuderia Bolgheri quella del 9.2.2006, insieme alla dicitura “ IMPORTATA DALLA FRANCIA 2006” (clicca qui);
9. - Curioso, perché nella certificazione proveniente dallo Stud-Book francese (pervenuta oltre tutto all’Unire il 28.04.2006) è chiaramente attestato che, a quella data, il proprietario era ancora J.P. Dubois e non la Scuderia Bolgheri. Mentre l’Anact, con nota 23.05.07 inviata all'Unire, attesta che la pratica di importazione è stata conclusa addirittura in data 8.6.2006 (clicca qui).
Affermazione che trova riscontro nella nota dell’Area Trotto (prot. 27/07/06), ad oggetto: “importazione definitiva del cavallo Island Dream”, firmata dal Responsabile, dott. Claudio Lorenzini (clicca qui).
Affermazione che trova ulteriore riscontro con il fatto che Island Dream non è registrata nei libri genealogici del cavallo trottatore italiano 2004 –2005. E Infinitif è nato nel 2004, quando Island Dream era iscritta allo stud-book francese;
10. - Curioso che la nota dell’Area Trotto prot. 27/07/06 sia stata inviata alla scuderia Perno I S.A.S. e non alla scuderia Bolgheri.
Dell’atto del passaggio di proprietà, o della sua comunicazione, stando ai documenti forniti in sede di accesso, non vi è alcuna traccia.
Per l’ufficio legale potrebbero profilarsi, salva l’ovvia presunzione di innocenza, aspetti di rilevanza penale, sul piano della violazione degli artt. 323 cod.pen. (abuso di ufficio) e 476 (falsità in atti pubblici) e 479-480 (falsità ideologica).
Si sta vagliando l’opportunità di una eventuale denuncia alle competenti autorità.Al di là dei risvolti penali con i quali si potrebbero dover confrontare proprietari e allevatori del campione, sul tappeto c’ è qualche milione di euro: a tanto ammonterebbe infatti il valore del cavallo da stallone e delle carature già promesse e vendute.
Tutto questo al dice lunga su quanto sia forte l’esigenza di riportare la gestione del libro genealogico all’interno dell’Unire, invece che lasciarla a mani esterne.
Un Ente inutile, che deve ricominciare a esercitare i suoi compiti istituzionali, compreso il controllo della produzione, ora delegato a un’associazione privata, che non garantisce la necessaria trasparenza.
G.R.