Malavitosi in azione, anche se i tempi sono ristretti.

“Al Cirigliano si correrà solo in condizioni di assoluta regolarità”.
E’ quanto ha dichiarato ieri (mercoledì) il Commissario Unire, Guido Melzi d’Eril, a proposito della gravissima situazione all’ippodromo campano dopo gli ultimi approcci della camorra e il conseguente assedio delle forze dell’ordine. La dichiarazione fa parte dell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport (clicca qui) che da diversi giorni sta portando avanti un’inchiesta proprio sui fatti di Aversa.
Anche il Prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, è intervenuto sottolineando che il caso è all’attenzione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico della provincia di Caserta.
Intanto la tensione sul campo resta alta.
A Licola Mare, dopo la dichiarazione dei partenti, gli operatori temono l’influenza dei malavitosi che, nonostante il posticipo dei partenti, si presentano alle 10.30, portatile alla mano, pronti a impartire gli ordini.
Tutto questo spiega quanto sia indispensabile la presenza delle forze dell’ordine, oltre alla blindatura prevista dalla normativa tecnica.
E pensare che qualche “mente geniale”, che male informata certamente non era, aveva chiesto di anticipare i partenti, con la scusa esclusivamente di evitare disagi a chi arriva da fuori regione.
Un atteggiamento sicuramente al di fuori di ogni aspettativa e che rischia di far pensare alla malafede.
Qui i disagi sono ben altri e i problemi da risolvere anche.
INFINITIF: IL CASO ARRIVA IN PARLAMENTO
Il caso Infinitif finisce in Parlamento.
Con una interrogazione (clicca qui) presentata dai senatori Saro e Scarpa Bonazza Buora, la vicenda del cavallo vincitore del Derby 2007 è arrivata all’attenzione del ministro chiamato in causa per intervenire anche con provvedimenti disciplinari nei confronti dell’Unire.
Nel frattempo l’Ente continua a tacere.
Così come la Commissione incaricata di fare luce su un caso semplice, scritto nero su bianco. Commissione che doveva concludere il suo lavoro entro pochi giorni e che invece sembra ancora in alto mare.
Eppure non c’è niente di profondo su cui indagare. Basta leggere gli atti: la mamma di Infinitif (Island Dream) è stata esportata dalla Francia nel 2006: proprietario J.P. Dubois che non può allevare in proprio in Italia e non scuderia Bolgheri.
Passaggio perfezionato dall'allevatore successivamente, in data 8 giugno 2006.
E quindi nel 2004 non poteva partorire un figlio italiano. E di Island Dream, appunto, non esiste traccia nei libri genealogici 2004 – 2005.
E’ così chiaro che l’atteggiamento dell’Unire lascia ampio spazio a supposizioni di ogni genere.
Anche alla sospetta intenzione di risolvere le cose “all’italiana”: lasciandole così come sono.
Senza cercare colpevoli o responsabilità.
G.R.