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Unagt : Tg Comitato 3.12.07: Aversa: con i Baldi di turno la camorra fa festa
Inviato da unagt il 3/12/2007 23:33:00 (1126 letture)

Baldi non conosce la vergogna.

 



C’è un intero Stato che da un’eternità combatte la criminalità organizzata. C’è un’intera Regione che lotta ogni giorno contro lo strapotere della Camorra. Ci sono decine e decine di uomini, tra civili e forze dell’ordine, falciati negli anni dalla mano armata dei camorristi.
E tra guerre di quartiere e regolamenti di conti, che quotidianamente riempiono le pagine dei giornali, c’è un ippodromo, quello di Aversa, che nelle ultime settimane ha deciso di ribellarsi e di far sentire la propria voce.

Ci sono operatori che hanno messo a rischio la propria incolumità e quella dei propri familiari denunciando minacce e perfino aggressioni da parte di chi avrebbe voluto sottometterli per truccare le corse alle quali partecipavano.

Per scrivere la parola fine a tutto questo marciume stanno intervenendo in tanti, anche il ministro De Castro (clicca  qui). Chi più e chi meno, cercando comunque di fare il proprio dovere.

Ora, se la situazione non è abbastanza chiara, consigliamo al signor Baldi di informarsi meglio prima di criticare.

Perché cercare di annullare un provvedimento come quello del ritardo nella dichiarazione dei partenti, (Upt e Unagt hanno capito l'errore e subito fatto marcia indietro. Non ci risulta che altrettanto abbia fatto l’Anagt (clicca  qui). Questi i fatti: il resto sono solo chiacchiere) in questo ambito e soprattutto in questo momento è follia pura.
Oppure ingiustificata ingenuità. O... peggio.

Siamo tutti pronti a difendere gli interessi dei nostri assistiti. Anche di quelli che si trovano lontano dall’ippodromo e che avrebbero problemi a partecipare. Ma agli altri, a quelli che nell’ippodromo del Cirigliano corrono tutti i giorni chi ci pensa?
Cosa pensa il signor Baldi di chiedere alla Camorra: “per favore, potete farvi da parte che noi dobbiamo correre?” Cosa pensa, che una decisione come quella presa nella sede dei Carabinieri del Mipaf sia stata adottata con leggerezza?  Senza tener conto di tutti i risvolti, anche di quelli negativi?

Beh, signor Baldi, alla fine della fiera di cosa lei pensa e dice  a noi (e non solo a noi) interessa davvero poco.
Soprattutto se sono “pensieriprivi di fondamento.
Quello che conta, a nostro modesto parere, è garantire legalità e sicurezza al Cirigliano.

E di sicuro non è difendendo inspiegabilmente, come al solito, interessi incomprensibili, che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la legalità, che si riuscirà a centrare l’obiettivo.


Anact a caccia del montepremi, ma chi l’ha visto?

Tante questioni sul tappeto, troppo spesso ignorate

La nuova Anact (nuova si fa per dire) non è ancora effettiva, ma è già al lavoro.
E per non smentirsi, i suoi uomini si sono diretti all’Unire per chiedere l’importo dello stanziamento a premi per il 2008.

Probabilmente in un’Unire in cui nessuno sa, nessuno firma e nessuno risponde al telefono, avranno ottenuto poche risposte.

Ma quella sul montepremi 2008 gliela possiamo svelare noi: a tutt’oggi, in mancanza di 36 milioni di aiuti ministeriali, ammonta ad appena 185 milioni di euro.

Ben diverso dai mega numeri  sbandierate dagli allevatori nei programmi elettorali.

E’ comunque apprezzabile l’interesse dimostrato per una delle voci vitali per l’ippica.
Ma non dovrebbe essere un punto di arrivo, bensì la base per iniziare a lavorare.
Dietro, infatti, ci sono altre importanti componenti di cui interessarsi come la rete di raccolta delle scommesse: al 31.12.07, dopo la scadenza della proroga alle vecchie concessioni e la nuova rete ancora inattiva, ci troveremo praticamente con la rete dimezzata.
E ancora, la possibilità di giocare due campi giornalieri nei “corner” e le scommesse ippiche con il telematico, la possibilità di poter giocare negli ippodromi le cosiddette “scommesse nazionali” e la nuova scommessa che doveva sostituire a breve il “licenziato” concorso Totip.

Un prodotto trasparente e di qualità, valutazione degli ippodromi sempre meno qualificati, divenuti teatri ormai vuoti, una Tv dedicata e funzionante, contratti di lavoro.
Tutti temi importanti e indispensabili per vendere un buon prodotto corsa. 
Questi sono gli obiettivi da perseguire e dai quali deriva il montepremi.
Ma come al solito, anziché seguire la strada maestra, si cerca di imboccare la strada dell’assistenzialismo.
Prendere quello che ci spetta dalle slot machines poste negli ippodromi sarebbe anche bello ma purtroppo servirebbe appena a finanziare il montepremi per qualche giornata di corse.
Quanto all’apparente motivo della frattura in seno all’Anact, ossia la cancellazione del premio agli allevatori nelle corse “differenziate” sinceramente ci sembra molto riduttivo e un insulto a una vera strategia per riportare il settore fuori dalla crisi.

Per la cronaca: la prossima riunione dell’Anact è stata fissata per il 15 dicembre e nelle convocazioni figura ancora il nome di Aimone Bisacchi quale rappresentante designato dall’Unire.
Tale nomina doveva decadere quando si è sciolto il consiglio direttivo.

Si tratta di un errore oppure l’Unire ha già nominato il suo componente in seno all’Anact?

Con la lentezza cronica che distingue l’Unire sarebbe una bella novità.

G.R.

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