Edizione riuscitissima della kermesse marchigiana.
Un esempio di come si deve lavorare.

Torvald Palema facile su Algiers Hall
Spettacolo, tecnica, folclore, campanilismo, passione e, soprattutto, tanto pubblico: circa 8.000 i presenti, di tutte le età, di cui gran parte rimasti sino al termine, nonostante l’esclusione dalla finale di qualcuno dei comuni favoriti.
Questo è il Palio dei Comuni "Lanfranco Mattii". Una festa di sano tifo e di colori, in cui lo sport del cavallo torna ad essere cultura e non solo scommessa.
Una manifestazione curata in ogni dettaglio, da uno staff con il coraggio di mettere le mani al portafoglio e, nonostante l’inadeguata dotazione della corsa (euro 7.700,00 le batterie, 147.000,00 la finale), capace di portare al San Paolo alcuni tra i migliori cavalli disponibili in Europa. Una di quelle rare occasioni in cui la gente ha piacere di stare all’ippodromo e sia gli adulti che i meno adulti trovano il loro spazio.
L’opposto di quello che succede nella maggior parte dei nostri impianti, che risentono di anni di assistenzialismo e sembra facciano di tutto per allontanare pubblico e deprimere managerialità e passione.
Batterie vinte, rispettivamente, da Algiers Hall ( E. Bellei – Monte Urano, 1.11.9 il ragguaglio chilometrico), Opal Viking (J. Kontio – Montegiorgio, 1.13.9) e da Torvald Palema (A. Svansedt – Fermo, 1.13.3).
Finale che vedeva scattare fortissimo dietro la macchina Torvald Palema. Lo svedese subiva prima, ai seicento, una puntata di Rolo (fermo al chilometro), poi conteneva l’affondo di Opal Viking e, infine, concludeva senza problemi su Algiers Hall, proiettato in open stretch. 1.11.3 il tempo.
Spettacolo e belle corse che si sono riconfermate sul gioco. Il movimento, compreso il campo, è stato di euro 1.005.313,00, a cui debbono essere sommati ulteriori euro 570,792,00 del matinée.
Ci ripetiamo, l’ippica italiana avrebbe veramente bisogno di proseguire sulla strada della qualità e della serietà.
Una ricetta che paga e che spesso non viene utilizzata (per inerzia e incapacità), non permettendo al settore di riacquistare il prestigio che merita e che al momento resta solo un lontano e pallido ricordo, avvizzito da guerre intestine e false promesse.
G.R.