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Unagt : Tg Comitato 21.11.07: Aversa si ribella alla violenza
Inviato da unagt il 22/11/2007 0:16:20 (987 letture)

Le categorie chiedono un incontro urgente.E si astengono dalla dichiarazione dei partenti.




Uniti contro la violenza.
Per dire basta alle sopraffazioni e restituire l’ippica ai suoi operatori e al suo pubblico.
E’ questo il senso della protesta indetta da Upt-Unagt-Anagt da oggi all’ippodromo di Aversa, dove le categorie professionali aderenti alle associazioni hanno proclamato l’astensione dalla dichiarazione dei partenti.
Al centro dell’iniziativa c’è la gravissima situazione venutasi a creare all’interno del Cirigliano.

Ecco il testo della lettera.

“Le categorie professionali sottoelencate proclamano, dalla data odierna, l’astensione dalla dichiarazione dei partenti in esito alla persistente infiltrazione malavitosa tendente ad alterare il risultato delle corse. Il ripetersi di fatti incresciosi, come le violenze fisiche subite da più proprietari, allenatori, e guidatori non consente la continuazione dell’attività professionale. Per l’ennesima volta si invita l’Unire ad adottare tutte le misure più opportune, in quanto dopo gli interventi di febbraio scorso, che avevano riportato regolarità e tranquillità nel settore, non vi sono stati più controlli adeguati, malgrado le continue denunce delle categorie.
Si chiede pertanto un urgente incontro con Commissario, Segretario Generale e Direttore Tecnico Unire per discutere il fenomeno che, peraltro, sembra avere risvolti non secondari su tutto il territorio nazionale
”.

E’ evidente che un solo intervento, pur radicale, non è bastato a tener testa a situazioni degenerate negli anni, grazie anche alla complicità di tutto il settore.
Una complicità fatta di silenzi, di pressappochismo, di poca attenzione verso chi non ha i mezzi per difendersi.
Ma oggi i tempi, si spera, sono cambiati.
In un’epoca in cui le denunce, in qualsiasi ambiente, sono all’ordine del giorno, il primo nemico da combattere, l’omertà, è stato ormai ridotto all’osso.
E’ importante ed urgente che gli enti preposti intervengano subito. Ma è altrettanto importante che le vittime delle violenze non smettano mai di denunciare quello che accade.
Solo chiedendo aiuto e restando uniti si può sperare di uscire dalla morsa della criminalità.

 Infinitif: qualcosa si muove, ma solo in superficie.

Non è ufficiale, ma il Commissario Unire Guido Melzi sembrerebbe intenzionato ad affidare ad una commissionesuper partes” il compito di far chiarezza sul caso Infinitif.
Le persone designate sono Gianluca Autorino, già presidente della Commissione per la regolarità delle corse e delle scommesse, Francesco Scala, dirigente del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Maurizio Silvestrelli, docente alla facoltà di veterinaria dell’Università di Perugia.

Il loro mandato  avrebbe una valenza meramente esplorativa, con finalità consultive.

La notizia non è delle migliori.
Da una parte, infatti, è un bene che qualcosa, dopo tutto il clamore suscitato dalla scoperta che il campione dei Dubois risulta non italiano, si stia movendo, dall’altra, con tutto il rispetto per i componenti, di assoluto rilievo e spessore, si tratta pur sempre di una commissione senza poteri.

Non
solo: ma il cui risultato finale, allo stato, è persino inopponibile ai proprietari di Infinitif, perché gli organi dell'Unire non hanno comunicato l'avvio di alcun procedimento per accertare l'iscrivibilità del cavallo ai registri italiani.
Compito istituzionale che doveva già assolvere l'UC (Ufficio Centrale Libro Genealogico). Ufficio centrale che deve provvedere (insieme alla CTC) allo svolgimento delle attività del libro genealogico e, in particolare [art. 14, punto 2 del Libro genealogico (clicca  qui)] a “controllare le condizioni di iscrivibilità al libro genealogico” e disporre l’accertamento della loro identità e ascendenza.
Il certificato di esportazione di Island Dream (madre di Infinitif)   dalla Francia è datato 9 febbraio 2006 e prova che sino a questa data la cavalla è di proprietà di Jean Pierre Dubois (che non può allevare in Italia) e iscritta allo stud-book francese.
Pertanto solo dal 2006 Island Dream può partorire figli italiani. Infatti Island Dream non è registrata nello stud - book italiano per gli anni 2004–2005.
Una documentazione che non ammette dubbi.
Invece, paradossalmente e contro legge, Infinitif, nato nel 2004, risulta iscritto al libro genealogico da quell’anno. 

Probabilmente, l'istituzione di una commissione finirà per deresponsabilizzare l'UC e l'Area trotto (di fatto l’UC non esiste), che potrà rimanere in attesa delle conclusioni cui perverrà la Commissione stessa.

I vertici Unire avrebbero dovuto aprire un procedimento per accertare l'iscrivibilità del cavallo, portarlo rapidamente a termine in contraddittorio con gli interessati e, nel frattempo, quantomeno sospendere il pagamento dei premi ed il titolo derivante dalla vittoria (iscrizione al repertorio degli stalloni per la monta pubblica).
Allo stato attuale Infinitif è ancora italiano e potrebbe partecipare ancora a corse riservate esclusivamente a cavalli indigeni. E tra commissione e organi disciplinari (nell’ipotesi di un  passaggio a quest’ultimi) potrebbero passare anni prima che il caso si concluda.
In tempo per vedere nascere i primi prodotti di Infinitif e poi radiarli. La sensazione è che si sia imboccato un vicolo cieco.

La Commissione di Melzi infatti potrebbe non solo non riuscire a fornire elementi utili a chiarire tutta la vicenda, ma, con ogni probabilità, contribuire a dilatare tempi, contraddizioni e sospetti, in un’ippica che invece ha tanto bisogno di chiarezza e trasparenza.

G.R.

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