Dall’Unire nessuna risposta.
Il caso finisce sul tavolo degli Uffici giudiziari.

Sull’affaire Infinitif si è scritto di tutto e di più.
Il cavallo “straniero” che ha vinto un premio tutto italiano ha tenuto banco per settimane sul nostro sito: notizie che raccontavano dei dubbi e dei sospetti di diverse scuderie sono apparse giornalmente nei nostri Tg.
Il caso “Infinitif” è stato al centro di richieste di documentazioni arrivate all’Unire.
E, non ultimo, è arrivato all’attenzione dei quotidiani nazionali che non hanno esitato a esternare la propria sorpresa.
L’unico ente che non si è scomposto è quello che per primo ha avuto in mano tutti i numeri per intervenire. E’ quello che avrebbe dovuto mettere da subito una bella pezza a tutta la situazione e che invece ha preferito, ancora una volta, l’immobilismo: l’Unire.
Dov’è finita la tanto declamata funzione centrale di controllo, accertamento e chiarezza?
I ricorrenti si aspettavano che, quanto meno, qualcuno scendesse dal Palazzo per informare che i premi del Derby venivano sospesi in attesa dall’accertamento di eventuali responsabilità e violazioni del Regolamento.
E invece niente. E questo comportamento inizia a sollevare più di un dubbio.
Nei corridoi si vocifera che si stia tentando di trovare una soluzione politica che screditerebbe ancor di più un ente (inutile per come funziona oggi) e solleverebbe le categorie, stanche del pressappochismo che regna sovrano e di dirigenti “occupapoltrone” (come se non bastasse ce ne sono altri 20 in arrivo).
In ogni caso, i proprietari interessati hanno inviato un’ulteriore missiva ai vertici Unire.Una lettera che fa riferimento a provvedimenti di sospensione conformemente “ai doveri del proprio ufficio” e hanno già provveduto a depositare presso i competenti Uffici Giudiziari romani il ricorso cautelare per ottenere sequestro e sospensione dei premi.
Non vorremmo che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di tristi scoperte. In proposito non ci tireremo certo indietro se ci sarà da scavare negli alberi genealogici e nei registri di mezza Europa: nelle prossime occasioni approfondiremo la situazione di tutti i presunti “clandestini”.
Nero su bianco, come sempre.
Anact: sfida all'ultimo candidato
Chi credeva di annoiarsi ha proprio sbagliato indirizzo.
Con il vortice di nomi e personaggi che continua a girare intorno alle elezioni Anact, non c’è il tempo nemmeno di riprendere il fiato: avanti un candidato, fuori un altro.
Ma a questo punto della storia, la telenovela sembra assumere connotati precisi. Le ultime puntate dicono che alla lista Viani - Moscati - Caravita si opporrà quella Targioni – D’Angelo e di un secondo vicepresidente.
Il suo nome però non è ancora noto: sarà indicato nella riunione del gruppo uscente fissata per domani a Bologna.
Noi, come al solito, aspettiamo notizie.
G.R.