E’ il secondo indigeno più veloce dopo Varenne. Il raid avvenuto alle prime ore dell’alba a Mirano. 
Equinox Bi (Breeders Crown 2007)
Equinox Bi, il secondo indigeno più veloce dopo Varenne, è stato rapito.
E’ accaduto durante la notte, tra l’1.30 dopo l’ultimo giro della guardia giurata e le 5.00 quando arrivano i primi uomini, presso il centro di allenamento di Mirano.
Alcuni sconosciuti, secondo quanto dichiarato da Mauro Biasuzzi e dalla ricostruzione dei fatti da parte dei Carabinieri, si sono introdotti a piedi nel centro e dopo aver forzato il cancello sono entrati con un van biposto. Hanno parcheggiato il veicolo in pista e poi lo hanno usato per caricare e portare via il cavallo.
Nel centro non manca nient’altro all’appello. Dunque l’oggetto del raid era proprio Equinoz Bi. E tutto questo crea forti sospetti perché “il cavallo era appena rientrato da Crema dove aveva sostenuto i Fertility Test - ha dichiarato Mauro Biasuzzi - e quindi in pochi erano a conoscenza della sua presenza a Mirano”. Il movente del rapimento potrebbe essere l’estorsione, ipotizzata anche dalla stessa famiglia Biasuzzi che ammette “aspettiamo una telefonata”.
Non esclusa anche un’esportazione illecita del cavallo, magari in qualche paese dell’Est.
I Carabinieri hanno allertato tutti i valichi di frontiera. Ma al momento non ci sono segnalazioni.
Non è il primo caso di uno stallone che viene rapito. Due anni fa era stata la volta di Lemon Dra, un altro capostipite dell’allevamento di cavalli al trotto, che era stato rapito a Mariano Comense e mai più ritrovato.
Ma chi è Equinox Bi?
Il cavallo vanta una genealogia a cinque stelle: il papà Valley Boss Bi è fratello pieno dello stallone top Valley Victory, mentre la mamma è la campionessa Personal Banner.
Cavallo sfortunato, Equinox Bi perde subito la mamma, morta proprio durante il parto. Cresciuto con il biberon e colpito da cecità fino a 18 mesi. Poi una frattura al ginocchio all’inizio dei quattro anni fa temere per la sua carriera. Ma il suo cammino sarà costellato solo da successi. Vincitore di quattro GP italiani: Veneto, Nazionale e Marangoni nel 2004 e Unire nel 2007 . Ma è oltreoceano che il figlio di Valley Boss Bi questa estate ha fatto vedere tutto il suo valore arrivando secondo nel Nat Ray al Meadowlands (premio di circa 57mila euro) per poi vincere la Breeders Crown (premio di € 258mila) e il Maple Leaf Trot al Mohawk Racetrack di Toronto (premio € 228mila), premi vinti per oltre un milione di euro.
Un’impresa storica: solo quattro campioni tutti italiani (nascita, allenamento e proprietà) prima di Equinox erano riusciti a vincere: Dracma, Dosson, Delfo e l’immenso Varenne.
Proprio al Meadowlands con l’1.09.4 è stato consacrato il secondo indigeno più veloce dopo Varenne.Era proprio di questi giorni la trattativa per la vendita di Equinox Bi per la carriera stalloniera presso la Blue Chip Farms di Wallkill, nello Stato di New York, mancavano solo i risultati del test di fertilità eseguito presso il Centro ERSAF di Crema la scorsa settimana.
Intanto la notizia del rapimento di Equinox Bi ha già fatto il giro del mondo. Negli Usa il sito della USTA (United States Trotting Association) dà grande risalto alla notizia. Lo stesso per il sito specializzato svedese Travnet.se, poichè l’allenatore del figlio di Valley Boss Bi è lo svedese Jan Nordin. La stessa cosa accadrà probabilmente a breve negli altri siti mondiali specializzati sul trotto, dall'Australia alla Francia.
Non c’è dubbio che anche l’Ippica, come tutto il resto del mondo dello sport, risenta dei fenomeni più rilevanti del degrado della società.
E che anche i suoi campioni, che rappresentano un tesoro a parecchi zeri, siano costantemente nel mirino di personaggi tutt'altro che raccomandabili.
Ed è proprio la sicurezza di farla franca che va minata in origine.
Con maggiori controlli, attenzione a 360° una forte volontà di ripulire l’ambiente da tutte le presenze sospette.
Solo così il fenomeno si potrà arginare.
Riconsegnando a pubblico e agli operatori, oltre Equinox Bi naturalmente, il sorriso che sa dare solo la serenità.
G.R.