Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Unagt : Tg Comitato 23.10.07: montepremi galoppo: stop all’anarchia
Inviato da unagt il 22/10/2007 23:22:37 (924 letture)

Si difendono gli ippodromi di Capannelle e Pisa. Anact, Toto presidente con un’unica lista e pochi nomi nuovi.


                      



Gli ippodromi  di Capannelle e  Pisa con due interventi, il primo tramite la segreteria tecnica direttamente al nostro sito, il secondo con una lettera di Stefano Meli pubblicata su Lo Sportsman di sabato scorso (clicca  qui), sostengono che  la diminuzione 2007, rispetto al 2006, del montepremi ordinario è superiore al –9,23% comunicato dall’Unire agli ippodromi con circolare del 10 agosto 2007 (clicca  qui).
Quindi Pisa e Capannelle non avrebbero speso in anticipo la loro quota premi. Abbiamo fatto due calcoli e, almeno per quanto concerne Capannelle (per Pisa non disponiamo di dati sufficienti), lo stanziamento ordinario 2007, pari a euro 12,033 milioni è inferiore del 16,21% al 2006, anno in cui ammontava a 14,361 milioni.  Se ne deduce che per il galoppo, come era successo per il trotto - e poi corretto con il protocollo 12.10.07 (clicca  qui) - il  montepremi ordinario relativo ai convegni 2006 diminuiti nel calendario 2007 non è stato recuperato, contrariamente agli impegni assunti dall’Unire. Infatti, aggiungendo ai 12,033 milioni ulteriori 660 mila euro (pari alla dotazione ordinaria delle 5 giornate 2006  non riassegnate nel 2007) la diminuzione del montepremi scenderebbe da 16,21% a 12,03% e da 16,21% a 9,265% per il solo galoppo in piano (12,854 contro 11,663 milioni).
Se le cifre sono queste il mondo del galoppo deve pretendere il rispetto delle promesse fatte dai vertici Unire e contestare (come hanno fatto i cugini del trotto) la scarsa efficienza di un ente che non riesce (nonostante i mega stipendi di alcuni suoi dirigenti) neppure a controllare i prospetti mensili inviati dagli ippodromi sull’utilizzo degli stanziamenti.

E’ ora che l’Unire definisca la sua posizione. Una volta per tutte.
Mettendo la questione nero su bianco, con un documento ufficiale, analogo (clicca  qui) a quello che ha ristabilito l’ordine negli ippodromi del trotto.
Poche righe, in cui, però, si delinea tutta la volontà politica di risolvere definitivamente il problema, rispettando il lavoro e le aspettative di tutti quelli che di questo lavoro si trovano a vivere e per i quali diminuzione o aumento di montepremi vuol dire ancora tanto.

Anact, nuovo colpo di scena: tutto da rifare. Almeno così sembra.
Non più due liste distinte, ma una unica, con Riccardo Targioni presidente e Alberto Caravita e Sandro Moscati vicepresidenti. Per finire Tino Cazzaniga al posto di Gianfranco Fabbri destinato a diventare presidente onorario.
Sembra che per l’Anact le lotte intestine siano destinate a continuare, se è vero che i molti allevatori, ormai stanchi dell’andamento, si stanno rivolgendo ai loro legali per non versare la quota del 5% (del premio allevatore  loro destinato) a favore dell’associazione.
Una nuova tegola per l’associazione, visto anche che l’Unire non sembra avere titolo per trattenere la quota e devolverla all’Anact. A questo punto, più che una telenovela, la vicenda Anact, tra squarci interni e toto liste, sta prendendo le sembianze di una tragedia greca.
Protagonisti dietro le quinte, loro malgrado, ancora una volta gli allevatori, stretti nella morsa soffocante di un’opposizione esterna e interna.

G.R.

  Pagina stampabile Invia questa notizia a un amico

I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&