Il Presidente dell'U.N.A.G.T., Alessandro Meneghetti, risponde con una lettera che sarà pubblicata da Libero il 27.08.04,chiarendo il concetto giuridico-tecnico di Rappresentatività al Presidente dell'A.N.A.C.T., Ernesto Cazzaniga, che aveva espresso in merito il suo parere con un intervento su Il Giornale del 17.08.04.
Caro Tino,
leggendo il tuo articolo del 17 agosto ho preso atto del tuo assenso all’operato dell’UNIRE, non condividendo e non comprendendo le ragioni di un tale comportamento.
Sostieni che nulla sia stato fatto dalle categorie per ottenere una razionalizzazione delle risorse disponibili, mentre l’Ente, eroicamente, avrebbe avviato una indagine conoscitiva sullo stato tecnico degli impianti e dettato alcuni principi base per la riforma del calendario. Di fronte a tanta cosmica e laboriosa fatica, le categorie neppure avrebbero chiesto i risultati delle “indagini conoscitive”.
Ti chiedi il concetto di rappresentatività delle organizzazioni delle associazioni, e denunci un caso “evidente” di non perseguimento dell’interesse della categoria rappresentata.
Il Tuo encomio dell’Ente non si giustifica: ma come puoi pensare che, di fronte alle numerose denunce, alle numerose richieste, alle numerose proposte degli operatori ippici, su punti nevralgici per l’ippica (soprattutto in ordine alla sacra voce del montepremi), l’UNIRE abbia esaurito il proprio compito attraverso: a) l’invio di un elementare questionario sulle prescrizioni tecniche necessarie per programmare una riunione di corse, che non serve proprio a niente in difetto di una analisi preventiva e di una programmazione che non può prescindere dalla consultazione delle categorie. Tra l’altro la delibera de qua costituisce un vero e proprio “taglia-incolla”, scoordinato e malfatto, delle varie consulenze fornite dalle categorie, compresa quella degli allevatori, e Tu sai che dico il vero; b) i criteri generali per la riforma del calendario – delibera 7/2004 -. Sai perfettamente meglio di me che si tratta di una sintesi di vari studi elaborati dalle categorie, consegnati alle ultime gestioni dell’UNIRE, contenenti parametri per una razionalizzazione delle giornate delle corse e dei Grandi Premi. Di cui tu stesso hai copia dai tempi dell’ETI; ma tale sintesi è stata completamente disattesa nei fatti, in quanto la delibera 7/2004 non ha avuto applicazione, e, di conseguenza, continuano a sovrapporsi convegni e programmazioni in piazze limitrofe, cui si affiancano improvvisate modifiche, che hanno ulteriormente contribuito a dequalificare lo spettacolo e a incidere negativamente sul gioco. Un calendario che lo stesso Segretario Generale definisce sulla stampa (“Lo Sportsman” 06.08.2004) “clientelare”, spiegando in prima persona come vanno le cose. Prima di ottimizzare le corse, e la rendita delle stesse, è indispensabile ottimizzare il calendario e la programmazione, e trovare chi li sappia formulare; per sapere come ottimizzare calendario e programmazione, occorre ottimizzare il bilancio, compito che chi doveva fare in sede istituzionale non ha fatto, con la conseguenza che l’UNAGT è stata costretta a muoversi, utilizzando consulenti, di cui anche Tu Ti sei servito, persino ultimamente, nel corso dello sciopero del gennaio 2004. E razionalizzare le “Risorse disponibili” non deve significare sempre ridurre le uscite a favore degli operatori ippici, ma anche avere chiarimenti (come invano guidatori e proprietari hanno chiesto ripetutamente ai vertici UNIRE), al fine di valutare le reali entrate, su incongruenze dovute alle variazioni contabili di alcune poste di bilancio come la previsione di riduzione di 80 milioni di residui attivi (somme da riscuotere rispetto ai precedenti esercizi finanziari UNIRE) del 2003 che, se riferita, come sembra, ad un assestamento conseguente al lodo arbitrale 26.05.03 a favore di 171 agenzie, costituirebbe l’ennesima attribuzione sulle spalle degli operatori ippici degli inadempimenti altrui. E - potremmo continuare all’infinito - come risulta dalla relazione dei nostri consulenti fiscali, trasmessa anche all’UNIRE il 30.04.04, perché nel Bilancio Preventivo n.4 del 19.2.2004 si parla di entrate e spese presunte del 2003, se il bilancio viene redatto nel 2004 e non durante il 2003, unico fatto che giustificherebbe la suddetta distinzione? E in riferimento alla Tua frase “non ci eravamo attivati collegialmente” in presenza di una probabile riduzione del montepremi agli inizi dell’anno, Ti ricordo che proprio il Ministro Alemanno aveva garantito sino a due mesi prima con dichiarazioni pubbliche l’invariabilità del montepremi, grazie ad una legge-sanatoria fortemente voluta dal titolare del Dicastero delle Politiche Agricole e appoggiata dalle Categorie solo perché avrebbe dovuto garantire il montepremi. E il Ministro è doverosamente intervenuto per porre fine allo sciopero, senza il quale certamente nulla sarebbe avvenuto, dal momento che i vertici UNIRE rimanevano inspiegabilmente insensibili ed immobili alle Sue promesse.
Ripeto, non capisco il Tuo atteggiamento. In realtà, l’UNIRE non ha fatto proprio niente per dare certezze al settore, al di là di un questionario e dei soliti proclami di facciata, riportati da alcuni organi di stampa che spesso non si sono preoccupati di richiedere il parere dei rappresentanti della maggioranza delle Categorie. Fra l’altro, nessun intervento dell’UNIRE si conosce in ordine agli sviluppi del sistema della raccolta delle scommesse e di eventi media ( Festival di Sanremo, Miss Italia, Grande Fratello, ecc), che prevede a breve l’introduzione delle scommesse sportive, ma anche negli esercizi pubblici e nelle ricevitorie a grave detrimento delle scommesse ippiche che sono escluse da questo sistema, come sottolineato anche dalla agenzia specializzata Agipro. Un asse tra UNIRE e pochi intimi potrebbe suscitare delle perplessità, soprattutto in difetto di informazione riguardante il bilancio. E perché poi i guidatori non debbono interessarsi dei conti, che, in particolare, sono conti pubblici di denaro che loro stessi hanno contribuito a produrre? Continueranno a farlo, investendo sempre di più, con professionisti qualificati, mettendo i nostri studi a disposizione di tutti, per un confronto costruttivo.
Parli poi di rappresentatività. Ma sai che cosa significa? Io mi sono informato dal legale dell’UNAGT, avv. Mauro Cimino, prima di esprimermi su concetti giuridici tecnici.
Pertanto, quanto al concetto di rappresentatività, Ti rammento due cose: in ordine al criterio di rappresentanza, l’UNAGT conta un numero di aderenti ragguardevole; quanto al criterio di rappresentatività, sembra evidente come l’UNAGT sia esponenziale degli interessi di una parte consistente e determinata degli operatori ippici, fra allenatori, guidatori, guidatori-proprietari e guidatori - allevatori di notevole spessore.
Non deve essere poi l’ANACT a permettersi di blaterare in maniera delirante sugli interessi della categoria dei guidatori. I guidatori conoscono meglio di Te i loro interessi ed obiettivi, che sono gli stessi dell’ippica tutta, ed il modo di perseguirli. E li conoscono talmente bene, che malgrado il Tuo intervento, faranno i 15 minuti di sciopero, in difetto dell’accoglimento delle loro richieste di essere consultati, di avere spiegazioni, e del loro diritto di non essere emarginati, per quel rispetto delle Regole che Tu solo a parole mostri di apprezzare (basti pensare a Siracusa: gli operatori ippici non hanno consentito, opponendosi da soli, la perpetrazione di quelle violazioni elementari del Regolamento che hanno ridotto l’UNIRE ad un colabrodo tecnico; e non si dovrà perdere un solo euro, perché il montepremi dovrà essere recuperato, nel rispetto delle regole, nel rispetto del lavoro delle persone e nel rispetto dei criteri per i quali le Categorie siciliane avevano chiesto l’aumento del numero delle giornate di corse e, quindi, il prolungamento dell’attività ippica nella Regione). Regole che prevedono la concertazione con tutti gli operatori ippici, senza alcuna eccezione.
Il Presidente UNAGT
Alessandro Meneghetti