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Unagt : Tg Comitato 4.10.07: montepremi e pagamento premi, più chiarezza e puntualità
Inviato da unagt il 4/10/2007 23:20:32 (975 letture)

Ippodromi, giù le mani dal montepremi. Azioni di protesta in vista se non verranno rispettati i pagamenti.

                    



La pregiudiziale dell’invarianza e dell’incremento del montepremi non si basa su una mera richiesta di elargizione, ma sulla disciplina di legge che per l’articolo 12 del Dpr 169/98, punto 1, pone il montepremi quale voce stabile e non residuale di bilancio. Eccederemo, magari saremo maliziosi, ma non tutti sembrano tenerlo presente.
Ad esempio (il riferimento è casuale), il  Presidente di Ippodromi e Città e Uni, Gaetano Papalia,  martedì scorso, durante un incontro con le OO.SS,  ha dichiarato che una delle ipotesi possibili per risanare il bilancio di Ippodromi e Città potrebbe essere riferita al “Fondo Investimenti 2000”.
Qualche riflessione, per chi fatica ad arrivare a fine mese, è d’obbligo.

L’importo del fondo investimenti 2000 - deliberazione n. 145 del 4.4.2001 (clicca  qui) -, risulta appostato a debito nel bilancio di previsione Unire 2007  per circa 55 milioni di euro.

Ora, nella specie, molti ippodromi non hanno neppure iniziato le opere in questione, altri le hanno realizzate solo parzialmente, alcuni le hanno terminate, ma senza il rispetto delle procedure dalla legge Merloni.
In una situazione del genere, non appare equo penalizzare chi ha realizzato le opere nell’affidamento dei finanziamenti già stanziati, ma appare ancor meno equo procedere a finanziamenti a pioggia anche per chi non ne ha diritto.
Ne consegue che il percorso obbligato è quello di un’intesa fra Unire ed ippodromi, nel senso della direzione sopra indicata, e che, secondo i nostri calcoli, comporterà  per l’Ente un esborso di circa la metà di quanto appostato in bilancio.
Ne segue, pertanto, che la residua metà potrà essere ricondotta e destinata a montepremi, garantendosi, così, quanto promesso dal Commissario in relazione al 2008.
E se dovessero essere disponibili ulteriori fondi, questi debbono essere utilizzati per qualificare lo spettacolo ippico in tutte le sue componenti, non certo per fare dell’assistenzialismo.

Sia chiaro, le categorie non accetterebbero mai passivamente un utilizzo distorto e illegittimo delle somme stanziate per il Fondo, con penalizzazione del montepremi, il primo, come detto, dei fini istituzionali dell’Ente.
Il montepremi non si tocca, e siamo disposti a tutto per difenderlo, anche tornare nelle piazze e nelle piste.  Montepremi il cui importo per il prossimo anno, in attesa della redazione del bilancio di previsione 2008, desta apprensione, nonostante le rassicurazioni del Commissario nella conferenza del 5 settembre.
Anche in considerazione dei tanti tiratori scelti dentro e fuori l’Unire, pronti a farci un “pensierino”. 
Concetto ribadito dal Presidente Upt, avv. Francesco Gragnaniello nonostante un incontro avuto ieri (mercoledì) con Guido Melzi.  Preoccupazioni che potrebbero essere concretizzate nella ipotesi, alla quale non vogliamo credere, di un utilizzo anomalo del Fondo investimenti.

Abbiamo avuto sempre fiducia nel Commissario Melzi.
E’ un galantuomo e l’abbiamo sostenuto proprio per il suo sforzo e coraggio di aumentare il montepremi dai 175  (messi a bilancio da Panzironi) a 219 milioni (+ 25%).
Ma ora non è più possibile sopportare una Unire d’incertezza e di disfunzionalità come l’attuale, in cui non c’è modo di parlare con qualcuno, privo di trasparenza per quanto concerne il doping e in cui i premi continuano a essere pagati con inammissibile ritardo di mesi, nonostante le assicurazioni  ricevute.

La nostra sopportazione è giunta al limite.
I soldi per gli stipendi (e i mega - stipendi dei direttori generali) dell’Unire sono  nostri e questi signori debbono avere rispetto per il nostro lavoro e i nostri sacrifici. 
Per questo, se non verranno saldati al più presto i premi  arretrati (non è stato pagato ancora giugno, una vergogna), in difetto di assicurazioni formali del rispetto delle scadenze mensili, di una maggiore educazione nei nostri confronti, l’Unagt sarà costretta, suo malgrado, ad attuare, sin dalla prossima settimana, un ritardo di minuti 15 dell’inizio delle corse, riservandosi, in assenza di un segnale di svolta, ulteriori e più incisive forme di protesta in tutte le sedi competenti.

G.R.

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