Rilancio: infuria la polemica a colpi di minacce, aggressioni e carta bollata. Si dimette Colombo e dietro le quinte appare lo spettro della privatizzazione. Dubbi sulla limitazione dei servizi da parte di Ippodromi & Città. 
Francesco Gragnaniello (Upt) e Giammaria Pizzaballa (Fipt) anticipano, con una lettera al nostro sito, il loro intervento sul quotidiano Libero di domani (giovedì), in una pagina dedicata al delicato momento ippico.
"Lascia esterrefatti il terremoto che in questi mesi sta investendo l’ippica, cercando di ribaltare Guido Melzi, colpevole di aver salvaguardato il montepremi, riportando nel bilancio preventivo 2007 il montepremi a 218,2 milioni di euro contro i 175 proposti da Panzironi, conseguenti al tentativo di cancellare (nella bozza del consuntivo 2005) 89 milioni di canoni tv dovuti dalle agenzie ippiche all’Unire, mai pagati e dopo che eguali somme erano state erogate dall’Unire alle società affidatarie del segnale televisivo.
Dopo la guerra giudiziaria sostenuta principalmente da Ippodromi e Città, ecco l’azione di alcuni consiglieri dell’Anact che contestano le scelte del Presidente Roberto Brischetto, in appoggio al programma esposto dal Commissario Unire per il mantenimento (e l’incremento) del montepremi 2008 e la rivalutazione della figura dei proprietari, sfruttati da Panzironi e ormai nauseati di un’ippica di clientelismi, sprechi e non tecnica.
Una sequenza cronologica di avvenimenti e una considerazione dono d’obbligo.
1) Con lettera al Commissario aperta del 4.8.2007, il Presidente dell’Upt avv. Francesco Gragnaniello, aveva chiesto l’abbassamento dal 20% al 10% della percentuale del montepremi (corrispondente a circa 4 milioni di euro) destinata agli allevatori per cavalli di 4 anni ed oltre. Somma da ridestinare come premi al traguardo o al ripristino del Premio aggiunto;
2) Il giorno 20.9.2007, il quotidiano “Libero” pubblica una serie di interviste ad operatori ippici particolarmente rappresentativi (Presidenti Upt, Ptl-Fipt, Unagt e Assogaloppo), che, in varia misura, mostravano apprezzamento per la comunicata svolta evocata nell’ippica, preannunciata da De Castro e Melzi nella conferenza stampa del 5 settembre u.s., tesa a riqualificare il settore e rilanciare un mercato ormai soltanto virtuale (prezzi non reali, assegni datati, pagamenti differiti, cavalli a combinazione), in applicazione dei principi del rigore, della trasparenza e della qualità.
3) Mercoledì 21.9.07 il Consiglio Direttivo Anact pubblica una inserzione a pagamento sul quotidiano Lo Sportsman, stigmatizzando le scelte del Ministro De Castro e del Commissario Unire Melzi, che comportano l’abolizione del premio allevatorio sulle corse differenziate. Sostengono che il loro obiettivo è la salvaguardia degli interessi categoriali, ma anche degli interessi dei proprietari (senza sentire i proprietari, però);
4) Lo stesso mercoledì 21.9.2007, il medesimo giornale, Lo Sportsman, pubblica in prima pagina una dichiarazione del Presidente Anact di sostanziale appoggio alla linea del Ministero e dell’Unire, sostenendo la necessità di sacrifici per rivitalizzare il mercato, dalla cui incentivazione per l’acquisto dei cavalli dipende la attività degli allevatori e dell’ippica tutta;
5) Il giorno 22 settembre 2007 il quotidiano Lo Sportsman pubblica in prima pagina un comunicato delle categorie Upt,Assogaloppo, Fipt e Unag, con cui quest’ultime prendono una posizione decisa nei confronti dei dissidenti, manifestando il loro sdegno. Lo stesso giorno pubblica nelle pagine interne un altro, fra i tanti, un comunicato dei dissidenti (Fabbri, Moscati, Caravita, Cesarano, Diana, Cioccoloni, Covoni, Franceschi e Marazza) e un altro di sdegno per la condotta dei dissidenti del Consiglio Anact, per il loro voltafaccia e per l’assurdità di pretendere l’acquisizione di diritti inviolabili;
6) Poi, sempre il 22 settembre 2007, il fattaccio di Tor di Valle. Il Presidente Anact aggredito e minacciato da alcuni suoi consiglieri, come riportato nei giorni successivi in tutti i quotidiani. Analoga sorte di aggressione verbale è toccata al Presidente Upt Francesco Gragnaniello.
7) Il giorno 24 settembre 2007, si dimette Luigi Colombo, direttore de Lo Sportsman, sembra per dissidi sorti con la proprietà della testata, che lo ha rimproverato per non avere dato maggiore visibilità al comunicato 21.9, a pagamento, del Direttivo dell’Anact rispetto all’intervista del Presidente Brischetto;8) Il giorno 25 settembre 2007, il Giornale pubblica, su pagina pagata dalle agenzie ippiche, un articolo firmato dal Consigliere Anact Tommaso Marrazza, che parla di diritti acquisiti calpestati e di condotta non democratica all’interno dell’Anact.
Alcune riflessioni: il concetto di diritto acquisito sembra piuttosto evanescente; avere un diritto non significa una eterna e divina consacrazione, soprattutto quando la disciplina di riferimento è in continua evoluzione e dipende da fattori esterni legati al bilancio. In realtà, si tratta di una locuzione atecnica, che nulla ha a che vedere con il diritto. Ci si indichi una norma, un regolamento, una legge, che consente di ritenere qualcosa come diritto acquisito, permanente, inviolabile e eterno. L’unico che si può chiamare “diritto acquisito” ippicamente parlando, in base all’art. 12 del Dpr 169/98, è il montepremi, il primo dei fini istituzionali dell’Unire e che gli allevatori non hanno mai inteso difendere durante la gestione Panzironi, in una miope ottica di guardare le briciole e non la sostanza.
Ma allora: cosa e chi c’è dietro tutto questo?
Che gli interessi perseguiti, evidentemente, siano quelli della restaurazione dei vecchi gestori dell’ippica che ci hanno condotto sull’orlo della bancarotta, sembra probabile.
Ma perché?
Che c’entrino i 100 milioni di canoni TV da rimettere nel bilancio, parrebbe anche grazie anche all’opera fattiva di personaggi disponibili?E, dopo le dimissioni di Colombo, è possibile individuare le strategie dei soliti noti, magari al fine di ritardare l’ingresso della nuova rete di raccolta delle scommesse, per prorogare all’infinito un sistema che fa acqua da tutte le parti e ridisegnare una nuova mappa dell’ippica, con la diminuzione del montepremi e l’eliminazione fisica di molti ippodromi, proprietari, cavalli, allenatori, guidatori e fantini?
E’ in atto un tentativo di privatizzazione dell’Unire e dell’ippica?"
Annunciata conferenza stampa da Ippodromi & Città per domani, giovedì 27 settembre 2007, ore 11.00 in Roma presso la sede dell’Uni, in via degli Orfani 93.
Secondo voci insistenti la società ha intenzione di comunicare la necessità della riduzione dei servizi dovuta alla criticità dei rapporti convenzionali con l'Unire.
Certamente non è facile commentare e tantomeno giudicare una simile iniziativa.
Certo è che rimangono profondi dubbi che la necessità dei tagli dei servizi e delle spese possa essere determinato dai rapporti con l'Unire e da una grave difficoltà di bilancio.
Come sussistono forti dubbi che i provvedimenti non siano strumentali al fine di destabilizzare l'Unire, contro cui, la società amministrata da Attilio D'Alesio, ha messo in atto un vero e proprio scontro, del quale non si comprende il motivo.
G.R.