Dal Mipaf soddisfazione per il nuovo corso. Campania, collaborazione, ma pace armata.

Ha fatto finalmente ritorno all'Unire il bilancio preventivo 2007, approvato dai due ministeri vigilanti (agricolo ed economico).
Un bilancio fatto di numeri reali e non virtuali (idonei solo per far tornare i conti) come in passato. Il documento, che segna una fondamentale tappa sulla strada del rinnovamento all'insegna della trasparenza, è stato accompagnato da una nota del Mipaf che esprime soddisfazione per la linea della nuova Unire, indirizzata verso il recupero dei minimi garanti e dei canoni tv, centinaia di milioni di debiti accumulati dalla agenzie ippiche.
Un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi bilanci, che di fatto esclude la scandalosa transazione retroattiva che, con il recepimento della delibera (clicca qui) n. 95 del 22.06.2006 (che si riferiva a un protocollo d'intesa del 2004 e a un successivo accordo del giugno 2006, firmati da Panzironi, Snai e Sagisport) dell'allora Commissario Francesco Saverio Abate, avrebbe scontato alle agenzie ippiche qualcosa come 89 milioni (appostazione all’1.1.2007 di 11,5 anzichè 100,5 milioni di euro) per canoni tv mai pagati dal 2000 al 2005, dopo che eguali somme erano però state pagate dall'Unire alle società affidatarie del segnale televisivo e casualmente riconducibili a Snai.
La transazione era comunque subordinata all'approvazione dei due ministeri vigilanti (Mipaf e Finanze) ed evidentemente non è stata ratificata dato che, viceversa, avrebbe fatto crollare il montepremi dai 218,2 milioni del bilancio deliberato da Melzi ai 175 proposti dal bilancio stilato da Panzironi (-25%), grazie a un percorso minuziosamente costruito fuori dall'Unire dai soliti noti, che continuano a tramare contro il vertice dell'ente, nella speranza di ripristinare un quadro dirigenziale più malleabile.
Ancora oggi, all'interno dell'ente esistono nostalgici che remano contro, giovani burocrati che dall'ippica percepiscono stipendi principeschi, ma ai quali dell'ippica importa ben poco.
E la cosa più triste è che esistono ippici che più o meno consapevolmente appoggiano questa politica di cospirazione.
Difficile dire se siano peggio gli strumentalizzatori o gli strumentalizzati.
Martedì u.s., l’invito ad una riunione da parte di Ippodromi & Città è giunto opportuno in un momento in cui una ennesima polemica tra i sostenitori della vecchia e della nuova politica dell’Unire rischiava di allontanare sempre più l’auspicata unità delle categorie che contribuiscono alla vita dell’ippica.
Da ambo le parti si è convenuto di accantonare le riserve mentali e di sgombrare il campo dai pregiudizi, cercando il modo migliore per contribuire al rilancio del mondo dei cavalli. Non sono mancati all’inizio momenti di frizione: in particolar modo tra i rappresentanti degli allevatori e quelli degli allenatori e guidatori di parte Unagt, ma si è riconosciuto a quest’ultima associazione il merito di aver sempre documentato le proprie affermazioni.
Ancora un neo, in un intervento del Presidente dell’Anagt, che si è richiamato ad un eventuale ritorno di Panzironi (!), bacchettato però dal Presidente Upt, Francesco Gragnaniello.
La riunione è stata positiva, perché si è riusciti a non trasformarla in uno sterile dibattito. Ippodromi & Città ha riconosciuto (come noi avevamo documentato) di attraversare un momento di crisi, ma ha assicurato che il disavanzo del bilancio sarà presto colmato con una ricapitalizzazione. Ed ha dato assicurazione che, almeno per quel che riguarda Roma e Napoli, è intenzionata a mantenere i due ippodromi fino alla fine della convenzione (2017).
Differentemente da Firenze, dove probabilmente il bando aggiudicherà a Snai la gestione. Poiché la riunione verteva prevalentemente sui problemi della Campania, con un parco cavalli sovraffollato, si è auspicato, da parte di tutti, un programma comune a tutti gli ippodromi della regione, che distribuisca il materiale in maniera da evitare concomitanze dannose, ed in modo che tutti i cavalli trovino spazio sui diversi campi a seconda della loro forza.
L’abolizione dell’attuale sistema delle categorie ha trovato tutti d’accordo. L’Unagt ha dimostrato, partecipando alla riunione, la propria disponibilità a risolvere ogni problema in perfetta collaborazione con chi ne condivide i criteri di onestà e disinteresse.
Non ha preclusioni per nessuno, ma non tollererà chi tenterà di usare le categorie per i propri interessi.
La guardia, insomma, sarà sempre alta.
G.R.