Funzionari trotto primo passo verso la riunificazione. La Corte di Giustizia Europea condanna l’Italia per il rinnovo delle agenzie storiche.

Si apprende dalla stampa specializzata -Lo Sportsman (clicca qui)- che è sorta una nuova Federazione di funzionari addetti al controllo ed alla vigilanza, nella quale, in sostanza, si fondono le due precedenti associazioni.
L’augurio è di un buon lavoro nell’interesse dell’ippica.
Vogliamo augurarci che la nuova Federazione si adoperi per contribuire a riorganizzare l’intero sistema, eliminando i vecchi schemi e i vecchi meccanismi.
Peraltro, prendiamo lo spunto per segnalare alcune anomalie ed alcune lacune che gli allenatori guidatori lamentano da tempo e che non appaiono più accettabili oltre.
Due questioni sul tappeto:
1. 1. Le nomine dei giudici di gara vengono “ufficiosamente” conosciute assai prima del deposito della determinazione con cui sono rese note ufficialmente. Si tratta di una condotta, anzi di qualcosa di peggio, a cui l’Unire deve porre rimedio. Non è possibile che i funzionari vengano a sapere da altre persone, se sono nominati, quando sono nominati, se nei mesi successivi lavoreranno poco o molto, e così via. La cosa è, a tacer d’altro, intollerabile e desta non pochi dubbi e perplessità;
2. 2. Fra le nomine dei prossimi mesi non figurerebbero, secondo le solite fonti “ufficiose”, quali componenti della giuria ex allenatori-guidatori. La presenza di professionisti all’interno delle giurie è un aspetto fondamentale per la certezza, trasparenza, regolarità del controllo, anche da un punto di vista tecnico. Certezza, trasparenza e regolarità che mai come ora hanno lasciato a desiderare. Tale omissione, oltre che una palese forma di dispregio nei confronti della categoria, è inammissibile ed intollerabile.
L’Unagt si riserva quindi ogni azione, ogni iniziativa, di carattere anche giudiziario, per tutelare la propria immagine collettiva.
Agenzie di stampa (clicca qui) hanno dato ampio risalto alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13.9.2007, secondo la quale la Repubblica Italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara di appalto, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza degli artt. 43 CE e 49 CE, e in particolare ha violato il principio generale di trasparenza, nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità. Secondo i legali dell’Unagt sostanzialmente vale il detto “tanto rumore per nulla”.
Ad una sia pure prima sommaria analisi, infatti, tale sentenza non appare avere possibilità di applicazioni pratiche, né in termini di revisione o riforma della disciplina normativa e legislativa, né in termini di rivisitazione del sistema delle concessioni.
In particolare, la prefata sentenza non può avere alcuna incidenza sulle concessioni così dette “storiche”e sul loro rinnovo, così come sul rinnovo delle altre 671 concessioni e neppure sul sistema delle concessioni di cui al decreto Bersani che ha, all’evidenza, reso al momento inutile, superata ed anacronistica la sentenza della Corte di Giustizia, avendo modificato – oltre tutto in termini compatibili con la normativa europea- il tessuto giuridico in materia.
L’esito più nefasto sarebbe l’applicazione di una multa alla Repubblica Italiana. Ma anche questo è tutto da vedere.
G.R.