Doping, parola d’ordine: azzerare il passato. Il mercato tutto sommato tiene, viste la situazione e le nuove regole. Fabbri e i suoi soldati: nervosismo a Settimo. Varini nuovo segretario generale Unire?

Gli apprezzamenti per l’opera del Commissario Melzi sono doverosi, perché si è trattato di un vero e proprio salvataggio dell’ippica, sotto l’applicazione dei principi del rigore, della trasparenza, della qualità.
I bilanci consuntivi 2005, 2006 e di previsione 2007 sono stati firmati da Presidente e Segretario, quello 2005 approvato dalla società di revisione e quello del 2007 dai ministeri vigilanti e sta tornando all’Unire.
L’operazione può dirsi dunque completata anche formalmente.
Le categorie professionali ippiche sanno bene che se ora possono programmare il loro futuro, lo debbono all’attività del Commissario (e naturalmente anche del Ministro). Ma, proprio per questo (senza dimenticare quanto sopra) è opportuno un atteggiamento costruttivo sì, ma anche critico, ove occorra, per portare avanti i programmi ed i progetti di svolta radicale esposti da De Castro e Melzi.
Tutti debbono certamente rimboccarsi le maniche: fra questi, però, anche i super-pagati funzionari che, per meritare i soldi pubblici che prendono, debbono iniziare a lavorare per il rilancio effettivo dell’ippica, senza pensare sempre e solo a parare le proprie posizioni.
E cominciamo dal doping, un nodo che è rimasto irrisolto: costoso, inattendibile e inerte, malgrado il cambiamento dei vertici.
Unire Lab non ha ancora ottenuto l’accreditamento.
L’Unire, socio unico, avrebbe quindi il dovere di chiedere spiegazioni e, in difetto, dovrà assumersi ogni responsabilità e liquidare una società rivelatasi non solo inutile, ma dannosa, se ancora dopo il mese di settembre 2007 non fosse accreditata (né si comprende la ragione di tale atteggiamento di Unire Lab).
Prendiamo atto della importante intenzione esposta dal Commissario in ordine alle analisi della TCO2, ma, anche in questo caso, è necessario partire veramente almeno dal 1.1.2008 se non prima, e tutto ciò comporta una serie di procedure e di percorsi che non appaiono per nulla facili.
Peraltro, il pianeta doping necessita di una rivisitazione totale, non solamente quindi sul piano terminale delle analisi, ma sul piano di tutta l’organizzazione (veterinari, ispettori doping, sorveglianza recinti isolamento, controllo della regolarità delle strutture degli ippodromi e del rispetto delle norme da parte delle società di corse, prelievi, sistemi di trasporto, garanzia di anonimato).
A proposito di Unire Lab, ritorna in auge il nome di Stefano Varini, attualmente amministratore unico di Unire Lab e in questo ruolo distintosi per non avere fatto nulla o addirittura ulteriori danni rispetto ad una situazione già disperata.
Ebbene, le ultime voci dicono che Varini potrebbe essere il nuovo Segretario Generale. Sembra che se lo augurino soprattutto alcuni allevatori e alcuni ambienti legati alle agenzie ippiche.
Due buoni motivi per sperare che la voce non sia vera, anche perché a quanto ci risulta verso la Segreteria dovrebbe viaggiare Melzi una volta che Sottile assumerà la carica di Presidente.
Se ne sono viste di tutti i colori in questi giorni a Settimo Milanese dove l’asta Anact, che registra un calo del 20% del prezzo medio (ma il volume è solo leggermente inferiore all’anno scorso in presenza di un maggior numero di venduti), nella sostanza tiene, in quanto stavolta i prezzi sono quasi tutti reali, e i pagamenti non dilazionati.
Si è vista soprattutto l’ennesima puntata dell’opera di destabilizzazione nei confronti dell’Unire operata da capitani e soldati dei soliti generali che hanno concorso a distruggere il settore assieme a Panzironi e che ora si ergono a paladini dell’ippica ideale.
Molto attivo sembra l’uomo senza poltrona Gianfranco Fabbri, che assieme ai suoi commilitoni è forse rimasto spiazzato dalla conferenza stampa di Melzi, che ha finalmente indicato la strada di un rinnovamento nell’interesse di tutti.
Fabbri forse non ha gradito la riapertura dei casi Gastine - Grosbois (i cavalli con due nazionalità del suo amico Dubois) e fonti attendibili confermano che le tenti proprio tutte per continuare ad agitare le acque (anche se praticamente se lo filano solo quattro gatti) con riunioni semicarbonare negli angolini del centro aste.
Molti lo segnalano nervoso, ma non siamo sicuri di tutto ciò. Siamo invece certi che è nervosissimo uno dei dirigenti Anact al suo servizio, che ha tirato una librata in testa ad un altro allevatore, magari perché vende parte dei suoi cavalli in Svezia.
A questo punto ci fermiamo qui, e sinceramente non sappiamo se ridere o piangere…..
G.R.