Il 30 settembre scade la proroga alle ricevitorie, ma intanto molte di esse stanno già boicottando la Tris.

Il decreto Bersani per quel che riguarda il mondo dei giochi è stato una follia.
Se ne stanno accorgendo in questi giorni un po' tutti, visto il momento attraversato dal Totocalcio.
Addirittura sembra che nei giorni scorsi i call center di Sisal e Lottomatica siano stati intasati da decine e decine di migliaia di telefonate di protesta.
Per ora l'ippica si è salvata, ma il 30 settembre è vicino più di quanto non si possa pensare e bisognerà capire cosa si intende fare con l'ippica nazionale.
Al primo ottobre potremmo ritrovarci solo con gli incassi relativi alle "vecchie" agenzie ippiche e a poche centinaia di corners già operativi.
All'Unire il compito di cominciare da subito a sollecitare Aams per capire cosa accadrà.
Una proroga sembra ancora una volta indispensabile. L'ennesimo escamotage all'italiana, inevitabile per porre rimedio alla cecità di chi governa questo delicato mondo dei giochi che rappresenta una delle maggiori industrie del Paese.
E c'è da dire, che la proroga potrebbe non bastare. Sembra infatti che molti ricevitori che singolarmente facevano volumi medio bassi (che nel loro insieme valevano decine, forse centinaia di migliaia di euro) per protesta abbiano cessato di accettare le scommesse sull'ippica nazionale proprio in vista della decadenza della loro concessione.
Del resto chi glielo fa fare a chi incassa 50/100, forse 200 euro a continuare a investire in tempo, giornali e risorse per un prodotto che da qui a poche settimane non potrà più vendere?
Meglio concentrarsi sul SuperErnalotto che rende di più (ma la pacchia sta per finire anche li), o meglio sulle Slot machines. Già, quelle non gliele toglierà mai nessuno.
Un ultima cosa: che fine hanno fatto i 5/7 milioni di euro di promozione sulla Tris e l'ippica nazionale promessi da Aams e mai investiti?G.R.