I "macchinettari" potrebbero sconfiggere la Corte dei Conti, noi non riusciamo a farci riconoscere quanto ci spetta.
Siamo in un momento dell'anno in cui non è facile essere produttivi, con le ferie alle porte l'attenzione generale è assai poca.
Sarà per questo motivo che in questo periodo accadono cose "strane" decisioni importanti vengono prese quasi senza dare alcuna pubblicità e le poche notizie che trapelano spesso finiscono con l'essere ignorate.
Tutto questo per dire che bisogna rimanere (e noi lo faremo) con gli occhi aperti pronti a smascherare qualunque tentativo di "golpe" in qualunque settore che ci interessi anche marginalmente.
Uno di questi è quello che si sta preparando da qualche giorno.
Si vorrebbe in qualche maniera svuotare di contenuti la richiesta di sanzione da parte della Corte dei Conti che ha accusato di danno erariale per diversi miliardi gli operatori del settore degli "apparecchi da intrattenimento" leggi "slot machines".
Già proprio quelle famigerate macchinette che, poste ad arte anche nelle agenzie ippiche tirate su soprattutto coi soldi dell'ippica, stanno letteralmente svuotando le tasche degli italiani anche perché sembra che diverse di esse non siano in linea con quanto previsto dalla legge.
Del resto, se così non fosse, perché la Corte dei Conti si sarebbe "scomodata" a richiedere tali sanzioni?Domani e giovedì si deciderà presso il Tar del Lazio sui ricorsi da parte di Snai, Lottomatica, Cogetech e Sisal.
Ebbene i soliti "noti" cercheranno ancora una volta di cavarsela a buon mercato e soprattutto vorranno continuare a tenere le loro macchinette all'interno dei locali dell'ippica senza riconoscere all'ippica neanche un centesimo di provvigione.
Il Governo, secondo una notizia Agripro (clicca qui) si sarebbe impegnato a rivedere la situazione anche in virtù del fatto che nel settore lavorano molte persone.
Peccato che lo stesso governo non batta un ciglio nei confronti dell'ippica e delle 50.000 famiglie che con l'ippica lavorano e vivono.
Peccato che il Governo non si chieda il perché di una rete di accettazione delle scommesse che doveva essere operativa dal primo luglio e che invece stenta a partire, al punto che si è stati costretti a prorogare la concessione alle ricevitorie (in mano a concessionari anch'essi macchinettari).
Se in passato qualche iniziativa è arrivata è stata solo per un interessamento personale da parte di qualcuno. L'ippica non sa fare lobby!
O si impara, oppure per far riconoscere le proprie ragioni presto dovrà ricorrere di nuovo alla protesta di piazza.
Secondo notizie non ancora confermate pare ci siano in atto diversi movimenti relativi alle proprietà di alcuni ippodromi.
In particolare sembrerebbe destinato a passare di mano l’impianto di Firenze. La parte del galoppo potrebbe essere rilevata dalla società Alfea, che attualmente gestisce l’impianto di Pisa, mentre il trotto andrebbe ad ingrossare le proprietà di Snai, ovviamente con la controllata Trenno.
E se fossero confermate anche le voci circa le difficoltà economiche attraversate da Ippodromi & Città anche l’ippodromo di Agnano potrebbe in futuro cambiare "giubba", si aprirebbero così le porte per il ritorno a casa di Francesco Ruffo mai troppo amato in quel di S. Siro.
G.R.