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Unagt : Tg Comitato 23.7.07: in ricordo di un vero ippico
Inviato da unagt il 23/7/2007 20:00:00 (875 letture)

E’ venuto a mancare sabato Vittorio Venturi, un vero gentlemen.

                      



Questa sera vorremmo uscire dalle solide bagarre per commemorare un amico.

Un amico vero, sempre presente, comprensivo ma pronto a battersi  instancabilmente se necessario: pilastro e punto di riferimento per molti.
Parliamo di Vittorio Venturi, venuto a mancare alcuni giorni fa, dopo una vita di avventure, e già se ne sente il vuoto.
Proprietario, gentlemen, Presidente dei proprietari emiliani, ha dato all'ippica molto, molto di più di quello che ha ricevuto.
Compagno di lotte. Il percorso che abbiamo condiviso, con la voglia di ridare all'ippica un'entità, non sempre è stato facile. Ci ha insegnato che a volte fare un passo indietro, rinunciare ad un beneficio per se stessi o per la propria categoria avrebbe contribuito al bene di tutto il settore
Una persona di grandi vedute, un uomo di parola e dal cuore nobile come pochi.
Vi riproponiamo una sua lettera, scritta alcuni mesi fa, bellissima ed ironica come era nel personaggio, indirizzata al commissario Guido Melzi, dopo uno dei tanti meravigliosi battibecchi che era uso fare, rivolti però sempre al costruttivo, per analizzare un mondo che ha amato come pochi, disinteressatamente.

“Ho appena terminato una cordiale chiacchierata con te al telefono. Mi hai detto che sono un grafomane, che scrivo e dico cose vecchie e superate, che sono un pessimista. In parole spicciole vuoi dire che sono un rompicoglioni, che non ho capito un cazzo e che porto sfiga. Poi mi hai detto che bisogna essere sereni e che tu sei tranquillo. Dopo qualche meditazione il primo consiglio, visto lo stato in cui versa l'ippica, è stato di indicarti l'indirizzo del mio amico Sigmund, professore emerito, psichiatra, che fa buone tariffe ai non furiosi. Mentre ragiono di ciò ho intravisto fra la posta in arrivo una lettera della B.N.L., di solito foriera di buone notizie, e ho constatato che conteneva l'estratto conto che indicava l'ultimo premio vinto dell'ultimo cavallo ancora in corsa allevato da me. Il cavallo si chiama Zandwort Am ed il 31 gennaio ha finito di correre e sono molto felice per lui. Zandwort è un circuito in Olanda dove ho vinto una corsa, correndo con l'Alfa, tanti anni fa. Il ricordarlo mi ha reso felice, anche se io ho vinto e invece il mio amico Williamson è uscito di strada ed è tragicamente morto, ma che ci vuoi fare "chi vive vive, chi more more " diceva il Belli. Sono felicissimo perché proprio ieri sono riuscito a vendere l'ultimo cavallo che avevo in corsa, che peraltro era rotto e non riuscivo a rimetterlo insieme. Ora non ho più nessun cavallo da corsa, però non ho più neppure la casa in campagna, la villa in città e la Ferrari. Sono quindi leggero e felice, posso persino volare, anche perché ultimamente, per un guaio molto serio, mi hanno portato all'ospedale dove mi hanno tagliato via un po' di roba, ma ne sono uscito vivo e, in più, non potendo più seguire la mia passione, ho venduto in blocco tutta la scuderia per pochi soldi, e pure li vi ho lasciato un altro pezzo di me: il core. E così sono sempre più felice e ancora più leggero, ora dovrò ancorarmi a terra in qualche modo, altrimenti finisco come S.Antonio da Copertino fra le nuvole. Adesso sono qui con un tesoretto in mano e medito di comprarmi un cavallo, perché dei soldi non so che farne. Cerco di non farlo sapere a mia moglie, perché mi ha già minacciato una volta di portarmi da Muccioli a San Patrignano per disintossicarmi, anche se io le ho detto che Muccioli accoglie i drogati, lei mi ha risposto : embè, perché tu cosa sei? Grazie per il suggerimento che ho ricavato dalle tue parole, hai ragione bisogna essere positivi, tranquilli e felici. L'ottimismo è lo spirito con il quale ci si deve avvicinare alle cose, e questo è il segreto. Lo dice anche il poeta romagnolo Tonino Guerra : "l'ottimismo è il profumo della vita!" Questa sera, da te plagiato con la filosofia della serenità pre mortem, ho cominciato a ridere appena ho visto Mike che diceva : "ALLEGRIA!", poi ho riso moltissimo nel vedere la polizia che rompeva teste allo stadio, con la gente che grondava sangue, fuggendo.Poi mi sono fatto una risatina quando, ricevendo una news, ho saputo che hanno fatto correre a Padova un cavallo morto. Bè, non c'è da ridere nel vedere un cavallo morto che corre? Dopo di ciò mi sono fatto due risate con l'Afghanistan, con l'Iraq, con il Ciad, con i palestinesi e i kamikaze in Israele. Poi ho chiuso in bellezza con il nostro Vespa che è apparso brandendo un mestolo e uno scarpone per farci capire come era stato ucciso un bimbo a Cogne. A questo punto stavo ridendo a crepapelle, tanto che ho dovuto trattenermi perché mi stavano esplodendo i punti del taglio che ho nella pancia, che parte dalla bocca dello stomaco e arriva fino al pisello. Quindi basta Tv, mi sono alzato, un pò di vino, quattro noci , n'a pisciatina e in santa pace me ne sono andato a letto. Questa mattina mi sono svegliando cantando oh bella ciao, dopodiché mi è venuto da ridere pensando a quel matto di Cesare Pavese che disse: "ora basta con le chiacchiere, veniamo ai fatti" e si sparò.
 Tanti saluti dal tuo mezzo amico Bingo Bongo”

Chi scrive ha sicuramente i cavalli nel cuore, le sue parole, le sue idee un percorso da completare.


G.R.

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