La scelta è contraria ai programmi dell’Unire, che non ha la forza politica per imporre le sue strategie.

L’Unire del Commissario Guido Melzi aveva annunciato altri programmi in tema di tris, ed aveva iniziato ad attuarli, eliminando la tris del caffè nei turni col quintè.
L’esperimento è durato poco, per motivi economici (il turno singolo non assorbiva quello soppresso) e soprattutto politici, ovvero le pressioni dei delegati, che quando si toccano i loro interessi sono sempre pronti a fare la voce grossa, ma quando si tratta di pagare i debiti (centinaia di milioni e i mancati pagamenti continuano) si defilano, come se il problema non li riguardasse.
I dati relativi alle scommesse di questa nuova gestione non sono così negativi (anzi, sono in costante ascesa) come gli strumentalizzatori di professione vogliono far credere, schierando forze anche a livello parlamentare.
Montature che, purtroppo, hanno sensibilizzato, si dice, anche l’attenzione di chi è in grado di creare problemi all’Unire, che sembra priva della forza politica per imporre le sue strategie.
La seconda tris della domenica è stata probabilmente varata per tamponare la perdita di scommesse di sabato 14 luglio us (blocco totalizzatore nazionale) e prevenire con i numeri le accuse gratuite di chi vuole ripristinare vecchi poteri. A fine mese la tris dovrebbe registrare un meno 8% contro il meno 13,56% segnato dalla passata gestione per i primi cinque mesi e mezzo dell’anno.
Un male necessario? Forse, però non è questa la strada per l’ippica nuova, non si può deviare dalla proprie convinzioni per quattro mentecatti che da sempre coltivano interessi estranei al settore e che hanno fatto e fanno di tutto per affossarlo.
L’Unire l’ha capito, ma è difficilissimo farlo capire anche a tutti quelli che tentano di mandare a casa Guido Melzi e che perseguono interessi che nullla hanno a che fare con il bene dell’ippica.
G.R.