Diminuisce il trend negativo dei primi mesi dell'anno.

Dati da analizzare quelli del movimento di gioco nel mese di giugno.
Dati che comunque possono lasciar intravedere un’inversione di tendenza o quanto meno un rallentamento importante dell’emorragia nel movimento delle scommesse.
Le scommesse ordinarie a giugno hanno chiuso con una diminuzione dell’1,54% rispetto al 2006 (168,754 contro 166.159 milioni di euro).

Non è un dato di cui gioire, certo, ma è anche vero che rispetto allo scorso anno si sono disputati 34 convegni differenziati in meno. In più ci sono stati i lunedì senza programmazione a penalizzare la raccolta del 2007.
Il rallentamento dell’emorragia si riscontra anche nel movimento Tris se si considera quello dall’inizio delle notturne siamo a – 8% e addirittura nelle ultime due settimane la flessione si è ulteriormente rallentata (-6,56%).
E per quanto concerne il 2007, tralasciando maggio, dato non comparabile per via dell’abolizione della seconda Tris al mercoledì e al venerdì, rispetto ad aprile la situazione è notevolmente migliorata visto che allora si era a –14,59%.
Qualcuno potrebbe obiettare che lo scorso anno c’erano i mondiali di calcio e che quindi la situazione sia oggi più favorevole, ma anche questa è un’interpretazione errata e frutto di disinformazione. Con i Mondiali, infatti le Tris si disputavano sempre alle 13.55 e alle 19.45, quindi in orario assai più favorevole alla raccolta del gioco in ricevitoria che oggi per la Tris in notturna, quella più qualitativa e che coincide con quartè e quintè, è praticamente assente ed ecco spiegata in gran parte anche la flessione di queste ultime due scommesse rispetto al corrispondente mese del 2006.
I numeri vanno letti e analizzati per quello che sono e al momento si potrebbe forse dire che puntare sulla qualità in qualche modo paga anche se per tornare al segno”+” bisognerà probabilmente  attendere ancora un po’ e, se verrà confermato questo trend, già alla fine di luglio poteremmo avere dei dati ancora più interessanti.
Stai a vedere che non siamo ancora morti come più di qualcuno vorrebbe…

G.R.