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Unagt : Tg Comitato 15.6.07: riecco il vero volto dell'Anagt
Inviato da unagt il 15/6/2007 23:08:00 (987 letture)

L'Anagt non sottoscrive il contratto artieri con motivazioni quasi comiche.





Sentivamo la mancanza dell'Anagt e del suo presidente Gabriele Baldi che dopo aver appoggiato la politica di Panzironi tesa alla distruzione del settore ora fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a chi tenta di sistemare le cose.
Cosa ha fatto l'Anagt?
Semplice, non accetta il nuovo contratto di lavoro degli artieri e giustifica il suo rifiuto con motivazioni che non stanno in piedi e che vi alleghiamo (clicca  qui).

Riteniamo che sia assurdo pretendere di non rinnovare un contratto collettivo di lavoro in mancanza di una garanzia di guadagno, come se per rinnovare il contratto dei metalmeccanici il Governo dovesse garantire le commesse per 5 anni alle varie aziende.
Anzi, il contratto di lavoro rappresenta uno dei passaggi più importanti per la difesa del montepremi. 
Avremo una valenza categoriale solo e quando saranno regolarizzate le nostre posizioni lavorative, altrimenti continueremo ad essere dei signor nessuno

E, laddove si concretizzasse l’impegno dell’Unire (in attuazione dei propri fini istituzionali art. 12 DPR 169/98) al rifinanziamento del fondo di sostegno (alla base del rinnovo contrattuale), non solo il maggior costo verrebbe totalmente assorbito, ma si creerebbero una serie di strumenti tali da disincentivare il lavoro irregolare e la concorrenza sleale.
E come intende spiegare Baldi ai suoi associati che, con il suo atteggiamento, ha reso di fatto tutta la categoria inadempiente, in quanto la mancata applicazione delle norme contrattuali non permetterebbe la normale attività degli allenatori. 

Il CCNL deve essere rinnovato ogni 4 anni, se ciò non avviene, in base all’accordo confederale del ’93, deve essere erogata la “scala mobile carsica” che prevede, in scaglioni, l’aumento dei compensi fino al 50% del tasso dell’inflazione.
E poiché il Buon Baldi, sempre in regola, ha affermato che le scuderie dei propri associati hanno comunque adeguato le retribuzioni al tasso d’inflazione, ne consegue che la stipula del nuovo contratto non costerebbe neppure un euro in più, anzi, il rifinanziamento del fondo di sostegno permetterebbe un risparmio notevole del carico contributivo sostenuto attualmente.

Allora perché tutta questa scena?

Non vorremmo (rifiutiamo di crederci) che esistessero altre ragioni che nulla hanno a che vedere con il contratto di lavoro.

Quando l’Unagt ha tentato in tutti modi di difendere il montepremi, l’Anagt di Gabriele Baldi ci ha sempre sbarrato la strada, sostenendo Panzironi e quindi indirettamente un montepremi a 175 milioni, come il ragioniere aveva previsto nel bilancio 2007 da lui sottoscritto

Ma, forse, la fede politica passa sopra ogni cosa.
 

G.R. 

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