Dopo i ritardi cronici dell’Unire direttamente ai proprietari, gli ippodromi hanno iniziato a ritardare perché i soldi non arrivano da Roma. Due tris del caffè con 12 cavalli, un disastro.
E anche i dati su quartè e quintè non sono da meno.

Erano l’unica certezza in un mare in tempesta.

Stiamo parlando dei premi pagati (per conto dell’Unire) dalle società di corse a proprietari e allenatori. In virtù del disposto dell’art. 4 del disciplinare tra ente e ippodromi (clicca  qui), ciò accadeva entro il 15 giorno del mese successivo a quello in cui si erano verificate le vincite. I proprietari ricevevano il 90% dell’importo loro dovuto, mentre gli allenatori incassavano il 100%.

Ebbene al 18 aprile non sono stati ancora effettuati i mandati alle società (relativi ai premi di marzo) che devono provvedere al pagamento. Interpellato sulla questione il personale dell’Unire si giustifica asserendo che sono in corso i pagamenti dei premi di gennaio e febbraio erogati direttamente dall’Ente e cioè quelli in ritardo cronico da troppo tempo. Il problema è che non si riesce a capire cosa colleghi due procedure (premi pagati attraverso le società e direttamente dall’Unire) totalmente distinte.
Ma la cosa più grave è il totale disinteresse verso le esigenze di migliaia di persone che sui quei premi campano e basano i propri bilanci.

E che, soprattutto, non possono attendere i comodi dell’Unire per tirare avanti.

Verso la deriva è ormai avviata la tris del caffè, che è ormai diventata un relitto.

Basta vedere gli schieramenti dei turni di galoppo di domani e dopodomani con 12 cavalli sia a Firenze sia a Pisa, entrambe riservate ai 3 anni e sulla distanza del doppio Km (mt. 1900 Pisa) .

Un settore, quello di tris e prodotti derivati, completamente da riformare.

Basta osservare i dati relativi a quartè e quintè, che secondo Panzironi e i suoi fedelissimi (Cazzaniga - Fabbri in testa) avrebbe dovuto risollevare le sorti dell’ippica. Ebbene dopo un gennaio positivo, le due scommesse sono in caduta libera.
La media per corsa nel 2007, rispetto al 2006, segna per il quartè un meno 41,2% in febbraio  (296,223 contro 422,843 mila euro del 2006) e un  meno 39,77%  in marzo (410,102 contro 680,689 mila euro del 2006).

G.R.