Il commissario si è risentito di alcune frasi della lettera del presidente Upt. Ma era solo una provocazione costruttiva.

Guido Melzi D'Eril
Oggi lunedì, Lo Sportsman ha pubblicato la lettera aperta di Francesco Gragnaniello (presidente Upt) a Guido Melzi e il commissario si è risentito per alcune frasi in essa contenute, soprattutto il passaggio a suo avviso poco rispettoso: “Vuoi mantenere le promesse fatte o vuoi, come dicesti ultimamente a Roma, tornare a coltivare le Tue rose e a dedicare il Tuo tempo ai nipoti?”.
Premesso che lo stesso Melzi le aveva pronunciate al convegno dell’Anact, venendo riportate dalla Gazzetta dello Sport nel sottotitolo del 18.01.07 (clicca qui) (“Noi dei cavalli usati per altri fini. Se serve torno ad occuparmi di rose e nipoti”) ci sentiamo di rilevare come questa frase sia una piccola, ma affettuosa e costruttiva provocazione e infatti lo stesso presidente dell’Upt ha voluto sottolineare che:
“Da parte mia nessuna intenzione di offendere un caro amico né tantomeno la sua famiglia. Solo uno stimolo a iniziare quella strada delle riforme per cui, ribadisco, l’Upt, la Fipt e l’Intercategoriale lo hanno appoggiato.
D’altronde si deve stare attenti quando si parla di montepremi.
Prima si annunciano 220 milioni - alle categorie in novembre, poi a Lo Sportsman il 5 marzo (clicca qui)- poi, improvvisamente, non si esclude l’ipotesi di una ulteriore diminuzione sino a 200 milioni, sotto la soglia di sopravvivenza.
Il sottoscritto, l’Upt, l’Intercategoriale credono in Te solo perché hanno fiducia nella tua capacità e nella tua integrità morale, fiducia ribadita nella mia lettera con parole di stima che non mi sembra possano essere fraintese…
Una piccola provocazione a volte deve essere presa per quello che è, senza retroscena o particolari doppi significati.
Noi continueremo a stare dalla Tua parte, caro Guido, se dimostrerai di avere intrapreso la strada giusta”.
E a questo punto iniziamo a crederci ancora…
G.R.