La nomina di Soverchia a segretario permetterà all’Unire di mettersi finalmente in moto.
Montepremi, riforma della tris, dell’antidoping e trasparenza nelle nomine dei funzionari le priorità.

Con la nomina a segretario generale dell’Unire di Maurizio Soverchia, Guido Melzi ha fortunatamente trasmesso un segnale di discontinuità con il passato e può iniziare a dare maggior concretezza al suo mandato. E ciò dovrà avvenire, secondo noi, attraverso altri segnali forti e concreti.
L’Ente ha urgentemente bisogno di una diversa realtà operativa, con alcune priorità che, se perseguite, rappresenteranno le fondamenta del nuovo corso.
1) Prima di tutto la trasparenza a 360 gradi, a cominciare dai bilanci che dovranno fare chiarezza sulle risorse, soprattutto sul montepremi. Entro aprile (l’ultimo dei quattro mesi di bilancio provvisorio permessi dalla legge) dovrà essere deliberato il bilancio preventivo 2007, e i costi dovranno essere giustificati, in quanto gli operatori hanno il diritto di sapere come sono distribuiti i loro soldi.
2) Poi la riforma per una tris qualificata, che possa essere promossa sulla nuova rete scommesse che subentrerà all’attuale e che, a pieno regime (non prima del 2008), potrà contare su 10.000 punti vendita (vecchie agenzie, corner e nuove negozi ippici), probabilmente destinati a salire sino a 14.000 per quanto concerne tris e scommesse assimilabili. Una strada obbligata per restituire credibilità al settore e tenere il passo con la concorrenza del mercato dei nuovi giochi.
Un’inversione di tendenza, la tris oggi è decaduta al rango di una comune condizionata, come quelle che vengono programmate quotidiniamente in ogni ippodromo, senza il necessario equilibrio di valori in campo.
3) Ufficializzazione del calendario 2007, pubblicato ancora mensilmente. A seguire, subito la pubblicazione del calendario 2008, permettendo così al settore di programmarsi.
4)Trasparenza dell’antidoping: tutto è rimasto come sei mesi fa, nonostante una commissione ministeriale ne abbia sottolineato l’inattendibilità.
5) Infine la necessità di restituire trasparenza e prestigio al settore dei funzionari, che ignari del proprio ruolo continuano (come in passato) a non preoccuparsi del destino dell’ippica italiana, a non essere propositivi per problemi assai importanti come la difformità di giudizio, applicato da giurie diverse in relazione ad identici casi. Questione che incide in maniera profonda sia sulla regolarità delle corse, sia sul piano economico per i singoli operatori (per non parlare della perdita di credibilità verso gli scommettitori).
Gran parte di questi signori pensano invece solo a lottizzare gli incarichi, infischiandosene dei criteri di nomina (delibera 64 del 27.06.03 per il trotto) e, soprattutto, dimenticandosi, che (artt. 78 e 142 Regolamenti delle corse, rispettivamente, al trotto e al galoppo) le nomine devono essere fatte dall’Unire. E tutto ciò molto spesso provoca uno spreco notevole di denaro. Si pensi, ad esempio (e casi del genere non sono rari) che per un convegno differenziato di Civitanova, in aprile, è stato nominato un Presidente di giuria proveniente da Roma, con sperpero di denaro per il gettone di presenza e spese di trasferta.
Complimenti al dirigente Unire che ha deliberato la nomina e a chi glielo ha suggerito.
G.R.